04 maggio 2021

DECRETO SOSTEGNI BIS: ECCO TUTTI GLI AIUTI IN ARRIVO! DOVREBBE ARRIVARE ANCHE PER I LAVORATORI AGRICOLI UN BONUS DI 2.400 EURO. RESTANO ANCORA DA DEFINIRE LE MODALITÀ CON CUI VERRÀ EROGATO, L’EVENTUALE IMPORTO E SE I BENEFICIARI DOVRANNO PRESENTARE DOMANDA


Dal sito www.trend-online.com

03 maggio 2021 DI MARIA CRISTINA MASTRANGELO
Il decreto Sostegni bis sarà approvato nei prossimi giorni e già cominciano a circolare le prime notizie sul suo contenuto. Importanti novità in arrivo. Questa volta, infatti, rientreranno tra i ristori anche i lavoratori agricoli e potrebbe essere allargati la platea dei beneficiari degli aiuti a fondo perduto grazie ad alcuni ritocchi sulle modalità di accesso.

Archiviato il capitolo scrittura del Recovery Plan, adesso Mario Draghi spinge su un'altra misura che sta a cuore agli italiani perché potrebbe significare aiuti e ristori, soprattutto per le attività e i lavoratori in piena crisi.

Parliamo del decreto Sostegni bis, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri entro questa settimana con un ulteriore scostamento di bilancio di circa 40 miliardi di euro. Dovrebbe, stando alle previsioni più ottimistiche, essere l’ultimo provvedimento emergenziale con sostegni a pioggia.

Il decreto dovrebbe ricever l’ok in CdM senza troppi problemi, ma è all’esterno di Palazzo Chigi che si stanno verificando i veri malumori. I sindacati, dal palco del concertone del primo maggio, hanno manifestato il loro disappunto per non essere stati coinvolti nella scrittura del Pnrr, ribadendo il loro no categorico allo sblocco dei licenziamenti. Trepidazione poi in vista del 7 maggio, quando l’agenzia Moody’s darà il suo giudizio sul debito italiano.

Nel frattempo, passando alle cose più pratiche, ecco cosa devono aspettarsi i contribuenti dal decreto Sostegni Bis. Ci sono novità: il ritorno degli aiuti ai lavoratori agricoli e la disoccupazione per quanto riguarda i lavoratori della pesca. I ristori a fondo perduto per le imprese potrebbero subire una rivoluzione per quanto riguarda i parametri di accesso.

Decreto Sostegni bis: tornano i contributi a fondo perduto

Dei 40 miliardi previsti di scostamento di bilancio, ben 22 saranno destinati ai ristori per le attività che hanno subito perdite in denaro a causa del lockdown. Rispetto alla prima versione del dl Sostegni, questa volta gli aiuti copriranno due mensilità rispetto all’unica erogazione dei precedenti decreti.

Resta ancora da sciogliere il nodo sui criteri di accesso. Infatti, il primo provvedimento a firma Mario Draghi prevedeva che per usufruire dei ristori bisognasse dimostrare una perdita di fatturato di almeno il 33% rispetto agli stessi mesi di riferimento dell’anno precedente. Per il decreto Sostegni bis si sta invece valutando la possibilità di abbassare l’asticella al 20%, così da allargare la platea. La Lega, in particolare, ha anche richiesto che venga totalmente eliminata la percentuale di perdita così da valutare l’effettivo bilancio e non solo le perdite di fatturato.

Decreto Sostegni Bis: ancora aiuti per i lavoratori dello spettacolo

Si tratta forse del settore maggiormente colpito dall’emergenza sanitaria. I lavoratori del mondo dello spettacolo sono fermi al palo da più di un anno e ora, da qualche giorno, sono cominciate le prime riaperture (con tutte le misure di sicurezza del caso) di cinema, mostre e teatri. Ancora fermi gli impiegati nel mondo degli spettacoli dal vivo come concerti o discoteche.

Per loro, e per tutti i lavoratori del mondo del turismo praticamente alla canna del gas, il decreto Sostegni Bis ipotizza un nuovo aiuto una tantum da 2.400 euro, a conferma di quelli già elargiti dai precedenti decreti. Ad anticiparlo è l’Ansa che riporta alcune fonti ministeriali. 

Inoltre, per risarcire tutti i lavoratori dello spettacolo dello stop subito, si starebbe ipotizzando anche una sorta di bonus previdenziale e a parlarne è stato lo stesso ministro del Lavoro Andrea Orlando. Questo settore, nelle intenzioni del Governo, conterà ammortizzatori sociali e nuovi requisiti minimi sia per il trattamento pensionistico che per l’indennità di malattia. Tra le ipotesi anche l’istituzione di uno statuto che riconosca la professione dei lavoratori dello spettacolo.

In attesa di ricevere nuove risposte concerete dall’Esecutivo, il mondo di danza, balletto, musica, cinema e teatro si appresta a ricevere un riconoscimento simbolico per il duro anno che ha dovuto affrontare. Il 24 ottobre, giorno in cui nel 2020 l’ex premier Giuseppe Conte decise di nuovo per la chiusura totale di cinema e teatri, diventerà la Giornata nazionale dello spettacolo. Il Senato ha già dato l’ok, si attende il voto della Camera.

Decreto Sostegni bis: questa volta ristori anche ai lavoratori agricoli

Buone notizie per il settore dell’agricoltura e della pesca. Infatti, se nel precedente decreto questi lavoratori erano stati completamente lasciati nel dimenticatoio, ora rientrano nel Sostegni bis grazie agli ottimi risultati raggiunti nel corso dell’incontro tra il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli e i sindacati di categoria.

In primis dovrebbe arrivare anche per i lavoratori agricoli un bonus su modello di quello una tantum da 2.400 euro già previsto per gli stagionali del turismo e i lavoratori dello spettacolo. Tuttavia restano ancora da definire le modalità con cui verrà erogato, l’eventuale importo e se i beneficiari dovranno presentare domanda.

Inoltre, i sindacati hanno ottenuto dal Governo l’impegno all’estensione della Naspi a tutti i lavoratori a tempo indeterminato inquadrati con la legge 240 e a definire la cassa integrazione per i lavoratori della pesca. In particolare, è stata la Legge di Bilancio 2021 a dare a questi lavoratori la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali, ma i sindacati chiedono che diventi una cosa stabile e continuativa.

Infine, sempre per quanto riguarda il settore agricolo, l’Inps in questi giorni ha comunicato la compatibilità tra il reddito di emergenza e i bonus ricevuti nel 2020.

Maggiore tutela per i lavoratori agricoli: cosa è la clausola di condizionalità sociale

I sindacati della categoria dei lavoratori agricoli si sono espressi anche in merito alla clausola di condizionalità sociale, con la richiesta che il suo rispetto da parte delle aziende venga incluso nei regolamenti comunitari per poter accedere ai finanziamenti e ai contributi pubblici.

Sostanzialmente, questa clausola prevede che i finanziamenti non arrivino a pioggia, ma siano vincolati al rispetto dei diritti dei lavoratori e all’applicazione dei contratti, in modo che venga stimolata un’imprenditoria sana. I sindacati hanno ottenuto un impegno del Governo in questo senso, mentre per quanto riguarda l’Unione Europea, qui è stata approvata lo scorso ottobre.

In ambito di Next Generation Eu, e allargando il discorso a tutti i lavoratori, l’Europa ha inserito la clausola di socialità negli accordi firmati a dicembre 2020 e che hanno dato ufficialmente il via al piano Marshall del Vecchio Continente. Gli Stati, per poter accedere i fondi, dovranno rispettare lo stato di diritto (pur con qualche interferenza di Polonia e Ungheria che hanno richiesto di limitare i poteri dell’Unione solo sulle decisioni nazionali che riguardano gli obiettivi comunitari). Si attendono ora le linee guida della Commissione per l’applicazione del regolamento.

Decreto Sostegni bis: slitta ancora l’invio delle cartelle esattoriali e novità su tasse e 730

Rinviato ancora a data da destinarsi l’invio delle cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate. Si parla di una proroga dello stop al 31 maggio, per poi riprendere gradualmente da giugno con un occhio di riguardo nei confronti delle imprese più in difficoltà. 

Tuttavia, sembra molto più probabile un’ulteriore proroga come richiesto da una parte della maggioranza di Governo. Si starebbe valutando di allungare lo stop fino alla scadenza dello stato di emergenza, per ora fissata al 31 luglio.

Novità anche sul fronte tasse. Mario Draghi ha in mente di includere nel decreto Sostegni bis il taglio dell’Imu di giugno e dei costi fissi sulle bollette. Ancora: una bella notizia arriva anche per i locali come bar e ristoranti, soprattutto in questo periodo in cui è possibile allestire coperti soltanto all’aperto. L’Esecutivo quasi sicuramente inserirà nel decreto la proroga dell’esenzione delle tasse che normalmente si pagano per l’occupazione di suolo pubblico (Tosap e Cosap).

Previsto anche un passo indietro per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi. Infatti, attualmente una norma prevede che possano essere detratte dal 730 soltanto le spese fatte con pagamenti tracciabili (quindi bancomat, assegni o carte di credito). Il Governo vorrebbe dare la possibilità di detrarre anche alcune spese mediche o scolastiche che sono state pagate in contanti.

Decreto Sostegni bis: tutte le altre misure a favore dei cittadini e delle imprese

L’elenco delle misure contenute nel nuovo decreto a firma Mario Draghi, rilasciato per fronteggiare la drammatica crisi economica, non è ancora concluso. Sono infatti previsti altri interventi per poter venire incontri a cittadini e imprese.

In particolare, dovrebbero essere previste un’ulteriore proroga del blocco degli sfratti e l’esenzione dal pagamento del canone Rai per gli esercizi commerciali dell’ambito della ristorazione e per gli alberghi.

Infine, sarà allungata la scadenza per il rimborso dei prestiti garantiti dallo Stato ed elargiti attraverso il fondo per le piccole e medie imprese e prorogata almeno fino a fine anno la moratoria su mutui e finanziamenti.

Decreto Sostegni bis: mutui garantiti dallo Stato per i giovanissimi

Come avevamo già anticipato, grandi novità ha previsto il Governo sul fronte dei mutui a favore dei giovanissimi per l’acquisto della prima casa. Il Recovery Plan, infatti, interviene con maggiori garanzie per gli under 35. Se il Fondo garanzia prima casa gestito da Consap assicura garanzie statali per il 50% della cifra richiesta, da ora in poi lo Stato garantirà il 100% e non ci sarà bisogno di versare alcun anticipo.

Cosa c’entra il decreto Sostegni bis? Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco hanno annunciato che sarà proprio il dl di imminente approvazione (voto in Consiglio dei Ministri tra giovedì e venerdì) a prevedere le risorse con cui verrà finanziata la misura.

Non si sa ancora come verrà gestita la misura, per quello dovremo aspettare la pubblicazione della bozza. L’ipotesi è che probabilmente potrebbe entrare in gioco il Fondo garanzia prima casa, ma non è neanche escluso che sia lo Stato a intervenire in prima persona.
MARIA CRISTINA MASTRANGELO









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