25 febbraio 2021

FINANZIARIA REGIONALE, MICCICHÈ ALL'ATTACCO DELL'ACCORDO CON ROMA



Dal sito palermo.repubblica.it

di Claudio Reale - 24 Febbraio 2021
“Non c'è dubbio che è stato fatto un accordo Stato-Regione ricattatorio, con la pistola puntata alla tempia”, dice Gianfranco Miccichè sul documento sottoscritto all’inizio dell’anno dall’assessore all’Economia Gaetano Armao e dal governo Conte II

Adesso il presidente dell’Ars bombarda l’intesa. “Non c'è dubbio che è stato fatto un accordo Stato-Regione ricattatorio, con la pistola puntata alla tempia”, dice Gianfranco Miccichè sul documento sottoscritto all’inizio dell’anno dall’assessore all’Economia Gaetano Armao e dal governo Conte II. L’intesa prevede la possibilità per la Regione di spalmare 1,7 miliardi di disavanzo, a patto però di tagliare diverse voci, dalle assunzioni ai vitalizi: “Il governo regionale – accusa Miccichè - è stato costretto a firmare un accordo che non va bene e che va rivisto assolutamente”.

L’accordo, fra le altre cose, prevede che l’esercizio provvisorio non possa essere prorogato oltre domenica: entro allora, dunque, dovrebbe essere approvata la Finanziaria, con una corsa ovviamente impossibile. “Non credo che potremo rispettare i termini che lo Stato ci ha imposto – dice Miccichè – anche perché è un'imposizione molto scorretta, sbagliata per quanto mi riguarda”. Il calendario prevede che la manovra approdi in Aula il 9 marzo: l’approvazione definitiva è attesa per la metà del mese, con la Regione che nel frattempo andrebbe in gestione provvisoria, dunque con spese contingentate.

Per Miccichè ci sono due cose nell’intesa che “certamente non possono funzionare”. Innanzitutto l'approvazione della finanziaria entro il 28 febbraio ("Vediamo adesso che sanzioni ci faranno", osserva il presidente dell’Ars), e il no alle assunzioni alla Regione. “La Regione siciliana non ha più dipendenti, ha un'età media di 59 anni e una struttura con un'età media di 59 anni non potrà mai funzionare”, conclude.

Intanto, questa mattina il Movimento 5 Stelle ha tenuto una conferenza stampa per dire che la Finanziaria “va riscritta”: per i grillini la manovra “ha poco o nulla a che vedere con la crisi Covid, con la tutela della salute e con i ristori alle imprese, piena di norme di carattere ordinamentale, alcune già peraltro riferite a disegni di leggi incardinati in commissione”. Per i grillini la Finanziaria “si basa, assieme al bilancio 2021-23, sul rendiconto del 2018, dal momento che quello del 2019 è stato ritirato in autotutela, dopo che la procura della Corte dei conti ha rilevato circa 300 milioni di euro di residui attivi che andavano cancellati”. I grillini hanno chiesto a Miccichè di attendere il varo del rendiconto: “Senza - dicono - è impossibile capire quali sono i saldi del bilancio, e non è ammissibile lavorare alla cieca”.











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