Dal sito palermo.repubblica.it
di Claudio Reale -14 GENNAIO 2021
Il patto che la Sicilia ha siglato con Roma per ottenere il via libera è un piano dai tagli onerosi con l'obiettivo, recuperare un miliardo e 740 milioni in nove anni
Taglio dei vitalizi, riduzione della spesa per le partecipate, blocco del turnover e il divieto di prorogare oltre febbraio l'esercizio provvisorio che oggi torna in aula. Il patto che la Sicilia ha siglato con Roma per ottenere il via libera allo spalma-disavanzo è un piano dai tagli estremamente onerosi: obiettivo, recuperare un miliardo e 740 milioni in nove anni dalle “riforme” che il ministro per il Mezzogiorno Peppe Provenzano aveva invocato su Repubblica alla fine dell'anno scorso.
Quel documento, adesso, è stato messo nero su bianco dalla giunta regionale. L'impegno che più farà discutere è la conferma del taglio dei vitalizi già deciso – ma in maniera provvisoria – dall'Assemblea regionale. Si ridurrà inoltre il contributo della Regione all'Assemblea, con un taglio che punta a recuperare il 20 per cento della spesa. Bloccato inoltre il turnover dei dirigenti e l'aumento del salario accessorio per chi è in smart working. Fra gli obiettivi imposti da Roma alla Sicilia la riforma dei consorzi di bonifica e dei forestali, quella della pubblica amministrazione e la riduzione degli affitti (obiettivo raggiungere un risparmio del 40 per cento).
La giunta, inoltre, prende un impegno per l'Ars: l'esercizio provvisorio attualmente in discussione nel Parlamento regionale non potrà essere prorogato oltre il 28 febbraio. L'aula oggi dovrebbe tornare a pronunciarsi sull'argomento: “L'attesa delle decisioni di Roma sul cosiddetto spalma-disavanzo – dice il Movimento 5 stelle - è solo un alibi. L'esercizio provvisorio si può e si deve approvare giovedì, anzi, si poteva approvare già ieri: un ulteriore rinvio non è tollerabile e sarebbe l'ennesimo schiaffo di questo governo ai si”. L'Assemblea sarà comunque chiamata a pronunciarsi esplicitamente sull'accordo, che in serata è stato controfirmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed è dunque operativo.
Fonte: palermo.repubblica.it
E' utile aspettare anni per riformare un settore,per poi andare a finire così con un pugno di mosche.Alla fine sempre tutto calcolato ,il giochetto che fanno i politici.Io ormai non credo a nessuno ,ho perso la fiducia da anni.Politici di turno quando dovete fare una miglioria al settore forestale fatelo subito non nascondetevi dietro un dito.Vergogna !!!!! Di Stefano Mario Giovanni
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