Dal sito palermo.repubblica.it
I sindacati protestano: "Scelta contro la legge. Si facciano gli interpelli per i posti dirigenziali vacanti"
di Claudio Reale - 20 GENNAIO 2021
La Regione a corto di personale richiama in servizio i funzionari pensionati. E i sindacati salgono sulle barricate, chiedendo di «emanare atti di interpello per coprire tutte le postazioni dirigenziali vacanti e revocare gli inopportuni incarichi conferiti al personale in quiescenza, che tra l’altro sembrano contrari alla legge». Nella Regione che attende il ritorno dei concorsi, un pacchetto che Marco Zambuto ha ereditato da Bernardette Grasso e sul quale il neo-assessore agli Enti locali sta definendo gli ultimi dettagli prima di pubblicare il bando, scoppia lo scontro sulla coperta troppo corta: al dipartimento Lavoro, infatti, l’obiettivo di rendimento 2020 non è stato centrato e dunque non arriverà nessun premio di produttività, e i sindacati, che già contestavano l’eccessivo numero di dirigenti andati in pensione e attribuivano a questo fattore il cattivo risultato, adesso sono sul piede di guerra. « Il personale di tutte le categorie — attaccano Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad- Csa- Cisal — svolge nella stragrande maggioranza mansioni superiori e quello della dirigenza è onerato da continui interim».
Tanto più che l’esodo continua. «Nell’anno appena iniziato — prosegue il sindacato — sono già due i dirigenti che hanno lasciato il dipartimento Lavoro creando un vuoto nella materia della gestione dei fondi Ue (su cui tanto preme il presidente Musumeci)» . Così, all’inizio dell’anno, è arrivata anche la beffa: il 12 gennaio sono stati assegnati i due incarichi annuali, in un caso per occuparsi di «lavoro e legislazione sociale e organizzazione delle attività degli ispettorati territoriali del lavoro» e di «competenze nelle tecnologie digitali orientate in particolare nella concretizzazione e attuazione di progetti di innovazione della pubblica amministrazione» .
L’assenza di competenze informatiche, curiosamente, era una delle accuse mosse dal presidente della Regione Nello Musumeci al personale nelle sfuriate anti-fannulloni. Sullo sfondo, in realtà, ci sono altre due polemiche. Una riguarda l’accordo spalma- disavanzo che la giunta Musumeci ha siglato con il governo Conte: fra gli altri punti, la Regione si è impegnata a bloccare il turnover dei dirigenti e il salario accessorio per chi è in smart working (cioè in questo momento la quasi totalità del personale), con una riduzione del bonus pari a 10 milioni. L’altro argomento di scontro è l’imminenza dei concorsi: le due selezioni per oltre 1.300 assunzioni, però, incontrano diverse resistenze in ambito sindacale, con le organizzazioni dei lavoratori che chiedono che siano prima riconosciute le mansioni superiori svolte già adesso dai dipendenti. Una polemica dietro l’altra, in una Regione che non riesce ad avere un rapporto sereno con il proprio personale. E che adesso lo richiama anche in servizio dopo la pensione.
Fonte: palermo.repubblica.it
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