Ricevo e pubblico
dalla Uila Sicilia
Uil, appello di Pierpaolo Bombardieri per la liberazione dei 18 lavoratori del mare detenuti in Libia. Bombardieri e i segretari generali di Uila e Uila pesca, Stefano Mantegazza ed Enrica Mammucari, in videoconferenza con le famiglie dei pescatori. A Mazara in sala consiliare anche il sindaco Salvatore quinci, il vescovo monsignor domenico mogavero e il segretario della uila pesca sicilia tommaso Macaddino. In collegamento pure il segretario della Uila Sicilia, Nino Marino
“Liberate i nostri pescatori. Subito!”. È l’appello lanciato oggi dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, per chiedere il rilascio immediato dei 18 pescatori (8 italiani, 6 tunisini, 2 senegalesi e 2 indonesiani) detenuti illegalmente nelle carceri libiche da oltre tre mesi. I lavoratori, partiti da Mazara del Vallo, erano stati fermati in mare il primo settembre mentre erano intenti a pescare. Bombardieri è intervenuto stamattina nel corso della riunione congiunta dei Consigli nazionali di Uila e Uila Pesca che si è svolta in video-collegamento con la sala consiliare di Mazara del Vallo dove erano presenti i familiari dei pescatori detenuti in Libia assieme al sindaco di Mazara Salvatore Quinci, al vescovo monsignor Domenico Mogavero e al segretario della Uila Pesca Sicilia Tommaso Macaddino. In videoconferenza anche il segretario generale della Uila Sicilia, Nino Marino.
“La detenzione dei nostri pescatori è assolutamente illegale, contraria ai più elementari principi del diritto internazionale e quindi inaccettabile”, ha dichiarato la segretaria generale della Uila Pesca Enrica Mammucari. “Chiediamo al governo italiano di intensificare i suoi sforzi, in tutte le direzioni possibili, per ottenere la liberazione immediata e il rientro a casa di questi lavoratori”, ha aggiunto il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza. Nel corso del video-collegamento con Mazara, Bombardieri, Mantegazza e Mammucari hanno anche annunciato le iniziative decise dal sindacato per sostenere concretamente, in questo drammatico momento, le famiglie dei pescatori prigionieri. Per ragioni di dovuta riservatezza e rispetto, non è stata resa nota l’entità dell’intervento.
Il segretario regionale della Uila Pesca, Tommaso Macaddino, ha commentato: “Novantacinque giorni sono ormai davvero troppi. I nostri pescatori, colpevoli solo di volere lavorare, devono immediatamente poter riabbracciare i loro cari. Oggi, Uil-Uila-Uila Pesca hanno con la loro solidarietà confermato il proprio impegno in questa triste vicenda. Continuiamo a confidare nell’azione del Governo, ma il tempo passato purtroppo acuisce ogni giorno la disperazione delle famiglie”. Il segretario della Uil Sicilia, Nino Marino, ha aggiunto: “Questa è una ferita aperta e tale resterà fino a quando non saranno liberati. La Uila è stata e rimarrà tangibilmente vicina ai pescatori e alle loro famiglie.Abbiamo appreso che i congiunti dei diciotto lavoratori si recheranno a Roma per perorare, con un sit-in davanti a Palazzo Chigi, la soluzione definitiva della vicenda. Noi saremo accanto a loro per protestare contro il Governo, che aveva e ha il dovere di fare decisamente di più”.
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