21 dicembre 2020

L’ITALIA È SECONDA IN EUROPA PER COPERTURA FORESTALE: 200 MILIONI DI ALBERI IN 10 ANNI PER SOSTENERE LA BIODIVERSITÀ


Dal sito www.repubblica.it

La gestione sostenibile dei boschi può migliorare del 30 per cento l’assorbimento di C02. Il rapporto di Fondazione Symbola, Coldiretti e Bonifiche Ferraresi

20 Dicembre 2020
Una gestione forestale sostenibile nella transizione verde europea e nel contrasto alla crisi climatica. E’ il tema di fondo del rapporto “Boschi e foreste nel Next Generation EU” redatto da Fondazione Symbola, Coldiretti e Bonifiche Ferraresi. L’Italia è oggi con 11,4 mln di ettari e il 38% della sua superficie territoriale il secondo tra i grandi paesi europei per copertura forestale. Ogni anno le foreste italiane sottraggono dall’atmosfera circa 46,2 mln di tonnellate di anidride carbonica, che si traducono in 12,6 mln di tonnellate di carbonio accumulato. Il carbonio organico accumulato nelle foreste italiane è pari a 1,24 mld di tonnellate, corrispondenti a 4,5 mld di tonnellate di anidride carbonica. E in città le piante possono ridurre le temperature e rimuovere ozono e polveri sottili, queste ultime in gran parte responsabili delle 60 mila morti premature che ogni anno avvengono in Italia a causa dell’inquinamento atmosferico.

Un contributo dei boschi e delle foreste italiane alla sostenibilità, alla sicurezza e alla bellezza destinato a crescere con la piantumazione nei prossimi 10 anni di più di 200 mln di alberi come contributo nazionale alla “Strategia europea per la biodiversità 2030”, che prevede di piantare 3 miliardi di alberi nei paesi dell’Unione.

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può avere nei boschi e nelle foreste uno dei suoi punti di forza - dichiara il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci - a partire da un’alleanza tra pubblico, privato, comunità e cittadini. Gli alberi riducono una parte delle emissioni di CO2, danno più qualità e abbattono l’inquinamento nelle città, possono rafforzare la filiera del legno importante per il Made in ITALY. La quota più rilevante del Next Generation UE (il 37%) è proprio destinata alla transizione verde. La biodiversità e la bellezza sono una parte essenziale di quell’economia a misura d’uomo che è il cuore del Manifesto di Assisi promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento”.

In poco meno di 30 anni la superficie boschiva italiana ha registrato una crescita del 20% (passando da 9mln di ha del 1990 agli attuali 11,4ml). Con il 38% della superficie nazionale coperta da boschi l’Italia è al secondo posto tra i grandi paesi europei per copertura forestale dopo la Spagna 55,4% e davanti a Germania 32,8%, Francia 32,1% e Gran Bretagna 13,1% (media Ue 33%). Inoltre nel periodo 1990-2015 l’Italia ha registrato crescita annuale media di superficie forestale dello 0,8%, seconda a quella della Spagna (1,2%), davanti a Francia (0,7%), Gran Bretagna (0,5%) e Germania (0,04%), media UE (0,4%). Più del 32%2delle foreste italiane sono custodite da aree protette a fronte di una media europea del 24% Il carbonio organico accumulato nelle foreste italiane è pari a 1,24mld di tonnellate, corrispondenti a 4,5mld di tonnellate di anidride carbonica.


Le foreste italiane sottraggono ogni anno dall’atmosfera circa 46,2 mln di tonnellate di anidride carbonica, che si traducono in 12,6 mln di tonnellate di carbonio accumulato. Se il patrimonio forestale fosse gestito correttamente (allungamento turni, trasformazione popolamenti da coetanei a disetanei, conversione cedui, applicazione regolare delle scelte di pianificazione, prevenzione disturbi, nuove riserve forestali, rete dei boschi vetusti) e non lasciato a sé stesso, l’immagazzinamento del carbonio crescerebbe del 30%.

Inoltre se aumentassimo l’utilizzo del legno in tutti gli edifici pubblici (50% modello francese), si avrebbe per ogni kg di legno impiegato una riduzione media di 1,2 kg di carbonio, dovuto al mancato utilizzo di materiali Carbon intensive come cemento e acciaio.

“Abbiamo elaborato insieme a Federforeste la proposta di piantare in Italia 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali” ha annunciato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. “Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% degli italiani la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire – ha sottolineato Prandini - in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato”.







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