Dal sito newsicilia.it
26/10/2020 - Giuliano Spina
CATANIA – La stagione estiva è ormai terminata e in Sicilia è tempo di bilanci riguardo a tantissime cose, tra cui gli incendi. Nei mesi scorsi abbiamo sentito parlare delle questioni relative all’avvio del lavoro per i forestali 151isti, ovvero gli stagionali, che sono ogni anno alle prese con tante difficoltà. I dati sulla proliferazione degli incendi in estate lasciano però uno spiraglio di speranza.
Una conferma arriva da Santo Re, vigile coordinatore del comando provinciale dei vigili del fuoco di Catania e segretario provinciale del Conapo di Catania, che spiega come essi abbiano subito una, seppur lieve, diminuzione nei numeri malgrado i ritardi nell’avvio delle procedure di prevenzione che si devono mettere in atto. Tutto questo deve portare comunque a non abbassare mai la guardia e a programmare nel migliore dei modi la prossima stagione estiva per evitare nuovi rinvii, anche con il supporto degli enti locali.
“Numericamente gli incendi sono leggermente diminuiti – afferma Re –. Ci sono anni in cui ce ne sono di più e altri in cui ce ne sono di meno, ma la campagna anticendio boschivo quest’anno è partita in netto ritardo e siamo stati fortunati. Io sto lavorando già da adesso per far sì che l’anno prossimo essa inizi a giugno e finisca a ottobre per avere una tutela a 360 gradi. Non dobbiamo cullarci perché gli incendi ci sono comunque stati e dobbiamo essere sempre pronti a fronteggiare un’estate come quella di due anni fa. I roghi sono stati meno devastanti e io spero che il prossimo anno saremo più attrezzati. In questa direzione devono andare anche la Regione Siciliana e la Città Metropolitana di Catania, che si devono attivare prima riguardo ai tempi tecnici per poter fare le convenzioni. Noi dobbiamo fare già l’ordinario, che è tanto, e quando in mezzo a esso mettiamo l’incendio boschivo o quello di sterpaglie senza la partenza antincendio boschivo tutto diventa più problematico”.
Ma oltre a ciò c’è da tenere d’occhio anche la situazione nella versano gli operatori forestali. Gli strumenti che hanno a disposizione in questo caso non sono sufficienti e determinati interventi diventano più complessi.
“I forestali hanno lavorato come tutti gli anni – conclude Re –, con gli organici precedenti, ma il fatto è che nonostante ci siano le squadre, non ci sono i mezzi, che sono vetusti. Per avere entrambe le cose ci vogliono i fondi e così si risolverebbe più del 50 % del problema. Molte volte hai una squadra impegnata in un incendio e due chilometri più avanti ne scoppia un altro, ma non arrivi in tempo e un semplice principio di incendio può diventare qualcosa di più complicato. Spesso si interviene dove il pericolo è maggiore, ma quando si bruciano ettari di macchia mediterranea è un vero peccato perché si tratta in alcuni casi di ulivi secolari bellissimi. Attendiamo febbraio e marzo per l‘accreditamento dei fondi e per le convenzioni per anticipare i tempi ed essere pronti a giugno. Quest’anno, data l’esiguità dei fondi, la campagna antincendio boschivo è durata meno. In passato ci sono stati incendi a ridosso delle abitazioni e dobbiamo evitarli”.
Immagine di repertorio
Fonte: newsicilia.it
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