08 Luglio 2020
In queste ore si pasticcia un po’ tra “forestali” (che sono gli operai della Forestale) e Corpo Forestale della Regione siciliana. Proviamo a mettere un po’ di ordine
Sulla rete – e su qualche giornale – si pasticcia un po’ tra “forestali” e “Corpo Forestale della Regione siciliana”. C’è anche chi scrive che una legge approvata ieri dall’Assemblea regionale siciliana avrebbe sbloccato i concorsi per i “forestali”.
In realtà, per i “forestali” – che sono gli operai della Forestale, struttura che fa capo all’assessorato regionale all’Agricoltura – non ci sono mai stati concorsi, ma solo lavoro precario. Gli operai della Forestale, o “forestali”, lavorano solo alcuni mesi all’anno e, da anni, chiedono la stabilizzazione.
In una Regione siciliana che, a partire dagli anni ’80 del secolo passato, ha stabilizzato di tutto e di più, gli operai della Forestale sono gli unici lavoratori rimasti schiavi del precariato.
Il lavoro svolto dagli operai della Forestale, checché ne dicano i denigratori di professione, è importante: si occupano del verde della nostra Isola e, quando li lasciano lavorare, riducono al minimo la piaga degli incendi.
Gli incendi degli ultimi anni che hanno devastato centinaia e centinaia di ettari di verde in Sicilia sono il frutto di errori commessi dai Governi regionali, che invece di avviare al lavoro gli operai della Forestale ad Aprile, per ‘risparmiare’ li hanno avviati al lavoro alla fine di Giugno-primi di Luglio.
Il fuoco nelle aree verdi si previene realizzando una serie di operazioni: pulitura del sottobosco, viali parafuoco, eccetera. In assenza di questi lavori, che debbono essere effettuati tra le fine di Aprile e i primi giorni di Maggio, se arriva una sciroccata, basta un mozzicone di sigaretta per creare un disastro.
La politica siciliana ha trovato la scusa per giustificare il proprio malgoverno: la responsabilità degli incendi è sempre dei “piromani” e non dell’inadeguatezza di chi gestisce tale settore.
(In realtà, la scelta di non effettuare in tempo le operazioni antincendio non è un risparmio, perché, di solito, quando arriva il fuoco, arrivano i Canadair, aerei-anfibi spegni-incendi a 14-15 mila euro all’ora… Ma questa è un’altra storia sulla quale andrebbero fatti opportuni approfondimenti…).
Per la cronaca, quando scoppiano gli incendi, in prima fila, spesso rischiano salute e vita, ci sono gli operai della Forestale: ma di questo non si ricorda mai nessuno.
Diverso il discorso per il Corpo forestale della Regione siciliana che – unico caso in Italia – il Governo Renzi non è riuscito a far confluire nell’Arma dei Carabinieri. Nella nostra Isola il Corpo Forestale è rimasto legato alla Regione: e siccome, con il passare degli anni, il personale o è andato in pensione, o è finito – non si capisce come e, soprattutto, perché – in altre branche dell’amministrazione regionale (altra vicenda che andrebbe approfondita…) e non sono stati espletati concorsi (l’ultimo concorso, se non ricordiamo male, risale ai primi anni ’90), ecco che ieri Governo regionale e Parlamento dell’Isola hanno fatto una cosa giusta: approvare una legge per consentire ai giovani laureati, con un concorso, di entrare nel Corpo Forestale della Regione.
L’importante è che, una volta vinto il concorso, restino a lavorare nel Corpo Forestale, senza ‘imboscamenti’ vari…
Anche il lavoro del Corpo Forestale è importante. E – quando ci sono gli incedi – rischioso quanto il lavoro degli operai della Forestale.
Il concorso è per il Corpo Forestale, i “forestali” non c’entrano assolutamente niente!
Il Corpo Forestale dovrebbe fare capo all’assessorato all’Agricoltura. Ma in virtù di una riforma balzana fa capo all’assessorato al Territorio e Ambiente. Un errore che crea solo confusione.
Fonte: www.inuovivespri.it
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