Ricevo e pubblico
Da molti anni, in Sicilia, nel settore forestale non c’è il ricambio generazionale, e, quindi, niente favorisce l’ingresso di personale nuovo in questo settore. Tutto ciò significa che i forestali non sono più un esercito enorme, ma, diminuiscono di numero ogni anno, con la fuoriuscita dei pensionabili. Tuttavia l’operaio forestale non ha ancora l’aumento delle giornate lavorative, e, questo comporta un danno economico, soprattutto in questo periodo di crisi, per questi lavoratori che potrebbero vedere aumentate le giornate lavorative, ma, la realtà è sempre la stessa ed è una realtà stanca, una realtà di disoccupazione nascosta, cosa che tutti i politici dovrebbero risolvere.
Tutti pensano che i forestali siamo un’enorme esercito, ma, questo non è vero, considerando che, ogni anno, molti vanno in pensione e non vengono rimpiazzati da personale nuovo.
Si dice che i forestali hanno uno stipendio, eccessivo, ma questo non è vero.
Si dice che i forestali vivono di assistenzialismo, ma questo non è vero
Si dice che i forestali, in Sicilia, sono circa 28.000, ma questo non è vero.
Si dice che i forestali sono un peso economico, ma questo non è vero.
Si dice…….Si dice…..Si dice…. tanto su questo comparto, ma nessuno conosce il disagio in cui vivono, da sempre, questi lavoratori stagionali.
I forestali, ormai sono abbandonati a se stessi, forse perché non cercano politici compiacenti, o forse perché non sono mai stati uniti tra loro, o forse, ancora, perché guidati da un sindacalismo disunito e non concorde con tutti i forestali, per via della discriminazione delle giornate lavorative, non uguali per tutti, infatti, in questo settore, ancora ci sono lavoratori con 78 giornate lavorative annue, altri con 101 ed altri ancora 151, e, una minima parte che lavora a tempo indeterminato.
Così, di questi tempi, nella fantasia del forestale, torna il pensiero del posto fisso, per vivere dignitosamente, come giustamente merita, ma nel comparto forestale tutto questo diventa solo un grido erompente di disoccupazione che fa eco in tutta la Sicilia.
La Sicilia è così vasta di boschi che potrebbero lavorare tutti, e, tutti i giorni dell’anno, ma, qui, è sempre una sfilata di vicende sindacali, sempre in cerca di nuove esche, sempre in cerca di deleghe sindacali, ma la musica lavorativa è sempre la stessa, dando sempre una nota di speranza, speranza che invece di diventare stabilizzazione diventa sempre più disoccupazione.
L’intervento dei sindacati tutti è come macchinoso pieno di vicende, parole, promesse che mai diventano realtà, e niente può giustificare questo comportamento anomalo verso i lavoratori forestali, tenuti a casa, forzatamente, per molti mesi dell’anno, in attesa di una nuova riforma forestale, che tarda ad arrivare.
Ma, qui, in questa compattezza sindacale, che compattezza non sembra, e, non è, appare sempre più difficile vivere dignitosamente senza un lavoro giornaliero forestale.
Si è vero, forse, ancora, crediamo che i sindacati facciano gli interessi dei forestali, e, se così è, noi, chiediamo loro di farsi carico dei nostri problemi.
Noi chiediamo loro di risolvere il problema forestale, perché loro possono, efficacemente, trovare la giusta via per accontentare tutti i forestali, non importa quale sia il passaggio da fare, ma, deve essere un passaggio positivo, un nuovo passaggio di stabilizzazione per questo esercito di forestali, che esercito non è più, come vogliono far credere a tutti. Tutto questo lo chiediamo, anche a chi ci governa e a chi tiene le redini del potere politico, in Sicilia, per dare dignità lavorativa al settore agricolo forestale.
Sicilia l’esercito dei forestali che non c’è.
Santo Cortese
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