dalla Uila Sicilia
“Abbiamo ottenuto per decine di migliaia di braccianti in tutto il Paese, oltre 2 mila 500 in Sicilia, il riconoscimento del diritto a essere inquadrati dall’Inps per quello che effettivamente sono: lavoratori agricoli, appunto!”. Lo afferma il segretario generale della Uila siciliana, Nino Marino, che sottolinea “il ruolo decisivo della nostra organizzazione sindacale sotto la guida di Stefano Mantegazza” e spiega: “Gli operai assunti dalle cosiddette cooperative senza terra si erano visti negare tutele, indennità, prerogative proprie del mondo agricolo soltanto perché le loro aziende risultano iscritte nei registri di altri settori. Dalla nostra regione, dalla provincia di Catania dove il fenomeno è particolarmente rilevante, era partita un’iniziativa sindacale unitaria con la denuncia del caso-simbolo della coop L’Edera di Biancavilla. Avevamo rivendicato dignità e giustizia per lavoratrici e lavoratori, in linea con la battaglia della Uila nazionale e del suo segretario generale Stefano Mantegazza. Adesso, l’Inps con una circolare diffusa in queste ore a tutte le strutture territoriali ci ha dato ragione”. Proprio la Uila nazionale ha commentato così la notizia: “Ringraziamo la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e il presidente dell’Inps Pasquale Tridico perché da oggi decine di migliaia di braccianti agricoli vedranno, finalmente, riconosciuti i propri diritti previdenziali negati in numerose situazioni, denunciate dalla Uila, che hanno portato alla cancellazione di tutele e prestazioni. Infatti, con la circolare Inps che la Uila ha fortemente voluto, è stato chiarito che a prescindere dall’inquadramento del datore di lavoro è l’attività agricola effettivamente svolta dal lavoratore a far fede ai fini della sua identificazione previdenziale. Vengono così sanate situazioni profondamente ingiuste ripetutamente denunciate dalla Uila con grande determinazione e costanza”.
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