30 aprile 2020

I LAVORATORI FORESTALI SICILIANI HANNO OTTENUTO DAL PARLAMENTO EUROPEO IL DIRITTO ALLA STABILIZZAZIONE. L'AVVOCATO FASANO: PRONTI A DIFFIDARE LA REGIONE


di Michele Mogavero
Alcune regioni, grazie allo storico risultato del Parlamento Europeo (ottenuto dai lavoratori forestali della Sicilia), hanno deciso di stabilizzare i propri operai. Il Blog incuriosito, ha voluto intervistare l'avvocato Angela Fasano per cercare di capire quale strategia adotterà prossimamente per i suoi ricorrenti.
L'avvocato gentilmente ci ha risposto


Avvocato Fasano, come vuole procedere per far riconoscere il diritto alla stabilizzazione ai suoi clienti?

Innanzitutto dobbiamo capire se alla scadenza dei 6 mesi (Luglio) l'emergenza del coronavirus è totalmente cessata e quindi siamo tutti più tranquilli.

Avete per caso fatto qualche sollecito alla Regione Siciliana?

Lo studio legale Fasano non ha fatto nessun sollecito perchè ha rispettato l'emergenza sanitaria, considerato che la regione siciliana l'ha affrontata in modo lodevole contenendo la pandemia all'interno del nostro territorio. Quindi non abbiamo voluto sottoporre alla regione di ulteriori oneri e onori, non sarebbe stato corretto dal punto di vista professionale. 

Avete in mente di diffidare il governo regionale?

Quando tutto sarà completamente cessato, proseguiremo eventualmente con una diffida. Rapportandoci sempre con il Parlamento Europeo ed inviando a loro una comunicazione, spiegando eventualmente che la regione non ha fatto ancora niente. 

Avvocato Fasano, il coronavirus ha sconvolto tutto, speriamo di uscirne il prima possibile

Fino a quando non si ha un dato certo sulla cessazione della pandemia internazionale, che ovviamente coinvolge tutti gli organi amministrativi e politici, tra cui in primis il Parlamento Europeo, dove tutte le procedure importanti sono rallentate perchè si ha giustamente un interesse a tutelare la salute pubblica.

Ritornando alla diffida, ci sarebbe una data su cui procedere?

Il termine prefissato dallo studio legale è il 30 giugno, se in quella data, in una situazione di tranquillità, di non pandemia, in cui si registra un calo o un azzeramento dei casi e quindi si ha una situazione serena in Sicilia, allora a quel punto immediatamente andremo a sfondare il portone. Ma se il 30 giugno invece la situazione dovesse nuovamente precipitare, speriamo tutti di no, dovremo limitarci perchè purtroppo si ritornerebbe in una situazione che, anche dal punto di vista giuridico non abbiamo mai vissuto: ci sono i tribunali chiusi, non si fanno udienze, è un caos Nazionale. Quindi dobbiamo rapportarci eventualmente con le indicazioni che ci daranno dal Ministero per poter agire. 
Bisogna aspettare il 30 giugno, se la situazione è rosea andremo avanti, se invece la situazione è negativa e dovesse verificarsi un nuovo picco e quindi la regione nuovamente impegnata a contrastare l'emergenza sanitaria, allora si è costretti ad aspettare un momento più opportuno. 
Tutto è legato a questa pandemia




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