di Andrea Cannizzaro
Al dipartimento Attività produttive servono 28 dipendenti, all'ufficio che si occupa delle certificazioni altri otto
PALERMO - Alla Regione non ci sono dipendenti per curare i dossier che riguardano la spesa dei fondi europei e così occorre correre ai ripari e rafforzare gli uffici. Il dato si apprende da due diverse delibere di giunta adottate nei giorni scorsi dal governo regionale. Da una parte la giunta ha deciso di affiancare gli uffici del dipartimento alle Attività produttive con una task force di 28 dipendenti. Dall'altra si è disposto invece che otto dipendenti della Sas, la Servizi ausiliari sicilia, possano avviare delle attività di supporto tecnico-amministrativo all'Ufficio speciale regionale che si occupa della Certificazione dei programmi cofinanziati dalla Commissione Europea.
L'allarme sull'assenza di personale al dipartimento Attività produttive è stato lanciato, negli ultimi mesi, da numerose note del dirigente generale della struttura Carmelo Frittitta e dall'assessore Mimmo Turano, che nell'ultima missiva inviata al presidente della Regione ha annotato: "Prego di considerarne l'urgenza".
In una precedente lettera dei primi di novembre si descriveva la carenza di personale in cui versa il dipartimento. Proprio la mancanza di personale "se da un lato crea difficoltà - così si legge nel documento - nella gestione delle quotidiane competenze istituzionali, rischia ancora di più di compromettere, nell'imminente fase di chiusura del Programma, la delicata quanto complessa attività di gestione e rendicontazione delle risorse" assegnate al dipartimento. Si tratta di circa 2,2 miliardi di euro divisi in 22 azioni del programma operativo Fesr 2014-2020 e riconducibili principalmente a due obiettivi:quello che si occupa di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e quello che si occupa di promuovere la competitività delle piccole medie imprese.
Per rafforzare le ragioni della richiesta, il dipartimento ha anche allegato un focus redatto con il supporto della Deloitte consulting, la società che si occupa dell'assistenza tecnica nella spesa del fondi del Fesr. Con il report si dimostrano ogni passaggio che occorre realizzare per riuscire a spendere le risorse comunitarie e il personale che va impiegato nelle attività.
Nelle prossime settimane dovrà così insediarsi la task force di 28 dipendenti. Questi si aggiungeranno a quelli che già lavorano al dipartimento Attività produttive e resteranno in servizio nella struttura di via dell'Emiro per tutto il 2020. L'assegnazione sarà quindi temporanea e straordinaria. A questa provvederà il dipartimento alla funzione pubblica che per cercare istruttori e funzionari disporrà una mobilità aperta a tutti i dipendenti nel raggio di 50 km da Palermo.
La forza lavoro non manca però solo nella struttura di via dell'Emiro. Anche negli uffici dell'autorità di certificazione dei fondi europei, infatti, c'è bisogno di personale di supporto. In quest'ultimo caso arriverà dalla Sas, la società in house della Regione che raccoglie il personale nel tempo fuoriuscito da vecchie partecipate regionali. All'Ufficio guidato da Patrizia Valenti servono 8 figure: 2 funzionari e 6 istruttori. Questo personale dovrebbe arrivare dall'albo di lavoratori impiegato grazie al contratto di servizio varato nel 2018.
Con la delibera l'Autorità di certificazione è stata autorizzata a firmare la convezione con la società in house mentre da parte della Sas ci sarebbe la disponibilità a che "il progetto sopra indicato potrebbe essere attivato attraverso l'ampliamento delle prestazioni orarie del personale societario proveniente dall'Albo". La Regione mette in campo tutte le forze per affrontare l'imminente scadenza del sessennio di programmazione europea.
13 Febbraio 2020
Fonte: livesicilia.it
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