di ANTONIO FRASCHILLA - 21 febbraio 2020
"No, Franco Mineo non può rimanere nella segreteria dell'assessore Edy Bandiera". Il deputato regionale ed ex assessore all'Agricoltura Antonello Cracolici e il presidente della commissione regionale Antimafia intervengono sul caso dell'esponente di Forza Italia, molto vicino al presidente dell'Ars Gianfranco Micciché, nominato a capo della segreteria particolare di Bandiera. Franco Mineo è già condannato in primo grado a 8 mesi per corruzione elettorale, con la sanzione dell’inibizione dai pubblici uffici e della privazione del diritto elettorale e di eleggibilità per cinque anni. Pena e sanzioni sono state sospese in attesa del secondo grado e quindi non esecutive.
Nelle carte dell'arresto del boss dell'Arenella Gaetano Scotto, e dei suoi fratelli, emergono frequentazioni di Mineo. Scotto è stato intercettato mentre parlava con la sorella raccontando di come Franco Mineo e Pietro Magrì lo avessero raggiunto nel suo nascondiglio nel nord Italia dove trascorreva la sua latitanza e come i due fossero molto preoccupati per la loro incolumità. Mineo e Magrì, nel racconto di Scotto, dicono al boss di temere per la sua vita in quanto qualcuno, non gradendo “la gestione” della famiglia, "aveva promesso loro bastonate". Mineo avrebbe anche fatto ottenere alcuni contratti alla Fiera del Mediterraneo ad Angela Rossi, nipote di Scotto. E poi alla vigilia delle elezioni comunali del 2017, candiato il filògio Andrea, parlava con Scotto di bandi per assunzioni. Il figlio Andrea Mineo è nell'ufficio di gabinetto dell'assessorato ai Beni culturali retto ad interim da Musumeci.
Il deputato dem Cracolici: "E' il caso che Mineo faccia subito un passo indietro, o che qualcuno a Palazzo d'Orleans glielo faccia fare - dice - la politica certe volte ha bisogno di gesti forti al di là del garantismo. Mineo ha un incarico fiduciario da parte dell'assessore e occorre tenere conto delle vicende emerse in queste ore anche per rispetto dell'opinione publbica. Il silenzio di Musumeci e di tutti gli assessori e responsabili politici del centrodestra la dice lunga sulla debolezza di certa politica. Nel caso di Mineo, poi, è già grave che un condannato in primo grado per corruzione elettorale venga nominato negli staff della Regione".
Fava aggiunge: "Possibile che uno che per i pm ha rapporti abituali con i boss svolga una funzione dirigenziale alla Regione? Lo chiedo a Musumeci e a Bandiera, del quale non voglio discutere la buona fede - dice il presidente della commissione Antimafia - ma qui, al di là di quelle che saranno le conclusioni dell’inchiesta, siamo di fronte a evidenze molto gravi sul piano politico. Decoro vorrebbe che questo signore venisse rimosso subito dal suo incarico».
Fonte: palermo.repubblica.it
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