21 febbraio 2020

IL CASO. CORTE DEI CONTI CONTRO REGIONE. SCONTRO ISTITUZIONALE AL VETRIOLO


Dal sito livesicilia.it

di Salvo Toscano
Aspra polemica tra Corte dei Conti e Presidenza della Regione.
Nello Musumeci tenta di smorzare i toni ma la nota della presidente della sezione di controllo della Sicilia Luciana Savagnone è durissima. “Ho letto con stupore e indignazione le dichiarazioni rese dal Presidente Musumeci”, scrive Savagnone che parla, riferendosi alle parole pronunciate dal governatore in un colloquio con il quotidiano La Sicilia, di “considerazioni che insinuano dubbi sulla correttezza dell’operato di un consigliere della Sezione regionale di controllo”.

“Tengo, anzitutto, a precisare che le illazioni e le infamanti affermazioni, se pur dirette al collega, sono di fatto rivolte all’intera Sezione di controllo che mi onoro di presiedere – scrive ancora la presidente – visto che il contenuto di ogni deliberazione viene discusso ed approvato in Camera di consiglio ed il successivo elaborato scritto porta la firma di ciascun magistrato relatore/istruttore e, naturalmente, la mia, quale Presidente della Sezione”.

Musumeci tra le altre cose aveva detto, all’indomani del parere reso dai giudici contabili e richiesto dalla Commissione Bilancio dell’Ars sul Documento di Economia e Finanza Regionale, che “uno dei relatori del mio operato è un magistrato laico, ex assessore di una giunta di centrosinistra del Comune di Palermo”. Una frase che non è andata giù a Savagnone. “Volendo scendere nel dettaglio della deliberazione contestata – prosegue la magistrata contabile -, è bene precisare che trattasi di un parere, chiesto espressamente dalla Commissione Bilancio dell’Ars, sul Defr, documento contabile che, come noto, non è direttamente sottoposto al controllo se non su richiesta dell’amministrazione – ricorda ancora -. La Sezione di controllo, dopo un esame approfondito sul suo contenuto, ha svolto una attività istruttoria documentale e convocato, altresì, i Dirigenti generali della Regione in adunanza, alla quale anche l’Assessore al bilancio era invitato a partecipare. A seguito della Camera di consiglio, è stata elaborata una relazione, approvata con la deliberazione n. 10/2020/AUD, discussa presso l’Assemblea regionale dinanzi alla Commissione bilancio, a parecchi rappresentanti del Governo ed ai vertici dell’Amministrazione”.

“In tutte le fasi del procedimento, il contraddittorio tra magistrati contabili ed amministrazione regionale è stato pieno e proficuo, come dichiarato da tutti coloro che vi hanno partecipato. L’insofferenza del Presidente Musumeci in merito alle definitive conclusioni adottate dalla Sezione del controllo su alcune delle problematiche affrontate, non tiene, quindi, in debito conto che gli era stata offerta ogni possibilità di esprimere le sue valutazioni sul contenuto del documento contabile in esame. Invero, – conclude Savagnone – nessuna smentita o rettifica sul merito delle osservazioni è stata udita, ma soltanto uno sgradevole tentativo di delegittimazione di un collegio e di un magistrato che con la massima onestà intellettuale, ha svolto e svolge con onore le sue funzioni”.

Musumeci cerca di derubricare a misunderstanding la faccenda. «Dal tenore della nota della presidente Savagnone comprendo che ella è insorta in uno sgradevole equivoco – commenta in una nota il presidente della Regione -. Nel dire che non intendo esprimere apprezzamenti sulla Corte, appariva chiaro che intendevo ribadire un concetto che mi è molto caro: le magistrature e le loro decisioni non si giudicano, ma si rispettano. Quanto al resto, penso sia mio diritto sostenere, come ho sostenuto, che esistono profili di opportunità indiscutibili di cui tutti, come la politica, dovrebbero tenere conto. In questo senso, mi stupisce molto che si sia voluta intendere la mia dichiarazione come un attacco alla Corte. Nessuno ha bisogno di insegnarmi che le Istituzioni pubbliche di rispettano. E si rispettano tutte, anche quelle espresse dal voto popolare».

Fonte: livesicilia.it






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