dalla Uila Sicilia
“È legittimo che i lavoratori forestali, stanchi di aspettare la Regione, chiedano l’uscita dal precariato tramite ricorsi alla magistratura. La via giudiziaria alla stabilizzazione, però, non sta producendo gli effetti sperati e chi sostiene il contrario crea illusioni, false speranze. I fatti dimostrano che la via politica è l’unica percorribile. Per questo ormai da tempo stiamo richiamando governo regionale e Ars ai propri doveri verso una categoria cui tutti riconoscono i dovuti meriti unicamente quando, sempre più spesso, bisogna contrastare devastanti emergenze ambientali”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Uila Sicilia, Nino Marino, intervenendo oggi pomeriggio nel corso di un’assemblea dei lavoratori calatini della Forestale e dei Consorzi di Bonifica che s’è tenuta nella sala Milazzo a Caltagirone su iniziativa dell’organizzazione Uil di categoria. Alla riunione hanno partecipato pure il segretario regionale della Filbi-Uila, Enzo Savarino, e l’assessore comunale all’Ambiente, Francesco Caristia, che ha portato il saluto del sindaco Gino Ioppolo.
Parlando nella sala-convegni municipale, il segretario Uila Nino Marino ha sottolineato: “È necessario che i forestali conoscano cosa è stato sinora deciso nei Tribunali del Lavoro a Enna e Ragusa. I giudici ennesi hanno respinto le richieste condannando i ricorrenti al pagamento delle spese legali, mentre i magistrati iblei hanno riconosciuto non il diritto al contratto di operaio a tempo indeterminato ma soltanto un indennizzo pari a dieci mensilità. È evidente, però, come ciò non risponda alla sacrosanta battaglia di una vita: quella per la stabilizzazione occupazionale dopo decenni di fatiche, attese, promesse. Il governo regionale avrebbe dovuto presentare proprio in questi giorni una bozza di riforma. Altre perdite di tempo non saranno tollerate!”.
Pure la Filbi Uila sollecita una legge regionale di riordino, quella per i Consorzi di Bonifica. Parlando a Caltagirone, Enzo Savarino ha affermato: “Malgrado i maldestri tentativi di porre imprese contro Consorzi di Bonifica scatenando una fuorviante guerra delle bollette irrigue, è chiaro a tutti come questi enti sono indispensabili per l’agricoltura siciliana. Noi ribadiamo la necessità di certezze sul mantenimento del perimetro occupazionale e sulla individuazione di risorse adeguate all’obiettivo. Non si va da nessuna parte, inoltre, se non viene superata la pesante eredità debitoria che grava sulle strutture consortili, non certo per colpa dei lavoratori. La cabina di regia, fortemente voluta dalla Filbi, ha intanto prodotto alcuni significativi risultati in materia di riqualificazione del personale, sblocco immediato del turn-over, verifica dei contenziosi sulle mansioni superiori realmente svolte. Ovviamente, tutto questo non basta. È appena una tappa”.
RispondiEliminaLa domanda che mi viene spontanea è: i sindacati cosa pensano di fare , se la regione non dovesse presentare nessuna riforma neanche nelle prossime settimane o addirittura nei prossimi mesi?
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