2 Gennaio 2020 | Autore: Noemi Secci
Il sistema contributivo di calcolo della pensione risulta, nella maggior parte dei casi, meno vantaggioso rispetto al sistema retributivo: mentre quest’ultimo metodo di determinazione di trattamento, difatti, si basa sugli ultimi o migliori redditi e sull’anzianità del lavoratore, il sistema contributivo si basa sui versamenti accreditati e sull’età pensionabile.
In sostanza, il calcolo contributivo non regala proprio nulla al pensionato, e nella maggior parte dei casi risulta fortemente penalizzante rispetto al sistema retributivo.
Ciononostante, per alcuni lavoratori la pensione contributiva può risultare più conveniente: si tratta di coloro la cui attività, a fine carriera, subisce un brusco calo di reddito. In queste ipotesi, salvo i casi nei quali è possibile neutralizzare gli anni più sfavorevoli, la quota retributiva della pensione diminuisce nettamente, e può dunque rivelarsi meno penalizzante il calcolo contributivo.
Inoltre, in alcune situazioni il calcolo contributivo della pensione determina la possibilità di accedere ad un trattamento agevolato, che consente l’uscita dal lavoro anticipata, come l’opzione donna o la pensione anticipata contributiva. Vediamo allora quali sono i trattamenti che si possono ottenere attraverso il calcolo contributivo e come accedervi.
Indice
1 Opzione donna
2 Pensione di vecchiaia e di anzianità in totalizzazione
3 Pensione di vecchiaia ordinaria
4 Pensione di vecchiaia contributiva
5 Pensione anticipata ordinaria
6 Pensione anticipata contributiva
7 Chi è soggetto al calcolo contributivo della pensione?
8 Che cos’è l’opzione contributiva?
9 Chi aderisce all’opzione contributiva può ottenere tutte le pensioni contributive?
10 Computo presso la gestione Separata
Opzione donna
La nuova pensione con opzione donna è un trattamento al quale possono accedere le lavoratrici dipendenti che abbiano compiuto almeno 58 anni di età e le lavoratrici autonome che abbiano compiuto almeno 59 anni di età entro il 31 dicembre 2019, in base alle recenti modifiche contenute nella legge di Bilancio 2020 [1]. Queste lavoratrici, alla stessa data, quindi entro il 2019, devono anche avere alle spalle almeno 35 anni di contributi.
In sostanza, con l’opzione donna si pensionano:
- le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato che abbiano compiuto almeno 58 anni al 31 dicembre 2019, quindi nate entro il 31 dicembre 1961; devono inoltre possedere 35 anni di contribuzione effettiva entro il 31 dicembre 2019;
- le lavoratrici dipendenti della scuola statale con almeno 58 anni di età al 31 dicembre 2019, quindi nate entro il 31 dicembre 1961, che abbiano maturato 35 anni di contribuzione effettiva al 31 dicembre 2019;
- le lavoratrici autonome, o con contribuzione mista (da lavoro autonomo e dipendente) che abbiano compiuto almeno 59 anni di età al 31 dicembre 2019, quindi nate entro il 31 dicembre 1960, e che abbiano maturato 35 anni di contribuzione effettiva il 31 dicembre 2019.
Dal momento della maturazione dei requisiti al momento di liquidazione della pensione deve trascorrere un lasso di tempo, detto finestra, pari a 12 mesi per le dipendenti ed a 18 mesi per le autonome.
In cambio dell’anticipo, il trattamento viene calcolato col sistema interamente contributivo.
Pensione di vecchiaia e di anzianità in totalizzazione
Per chi decide di sommare gratuitamente i contributi presenti in gestioni diverse è possibile ottenere una tipologia particolare di pensione di vecchiaia o di anzianità, attraverso l’istituto della totalizzazione:
- per la pensione di vecchiaia sono necessari 66 anni di età (il requisito è valido sino al 31 dicembre 2022), più 20 anni di contributi; dal momento della maturazione dell’ultimo requisito utile al momento della liquidazione della pensione si deve attendere una finestra di 18 mesi;
- per la pensione di anzianità sono necessari 41 anni di contributi (il requisito è valido sino al 31 dicembre 2022); dal momento della maturazione dell’ultimo requisito utile al momento della liquidazione della pensione si deve attendere una finestra di 21 mesi.
La totalizzazione comporta il ricalcolo contributivo della pensione, al contrario del cumulo, un altro istituto che consente di sommare gratuitamente la contribuzione accreditata presso casse diverse (il ricalcolo contributivo, nel caso del cumulo, dipende dalla categoria di appartenenza del lavoratore e dall’ordinamento del singolo fondo di previdenza).
Attraverso il cumulo si possono ottenere la pensione di vecchiaia ed anticipata ordinarie (cumulo e totalizzazione sono comunque utili anche ai fini della pensione d’inabilità e ai superstiti).
Pensione di vecchiaia ordinaria
Chi è assoggettato al calcolo interamente contributivo della prestazione può ottenere la pensione di vecchiaia ordinaria:
- con 67 anni di età (il requisito è valido sino al 31 dicembre 2022);
- con un minimo di 20 anni di contributi;
- è inoltre necessario che il trattamento mensile sia almeno pari a 1,5 volte l’assegno sociale, ossia a 689,75 euro (per l’anno 2020); questo requisito non è richiesto a chi non è assoggettato al calcolo integralmente contributivo della prestazione.
Pensione di vecchiaia contributiva
Chi non soddisfa i requisiti previsti per il trattamento di vecchiaia ordinaria può ottenere la pensione di vecchiaia contributiva; per questo trattamento sono sufficienti 5 anni di contributi e non ci sono soglie limite legate all’ammontare dell’assegno: bisogna però attendere il compimento dei 71 di età (requisito valido sino al 31 dicembre 2022).
Pensione anticipata ordinaria
La pensione anticipata ordinaria non è collegata all’età pensionabile, ma può essere ottenuta a qualsiasi età se si possiedono almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (requisito valido per gli uomini) o 41 anni e 10 mesi di contributi (requisito valido per le donne). Bisogna attendere una finestra pari a 3 mesi, a partire dalla maturazione del requisito contributivo, per la liquidazione del trattamento.
Pensione anticipata contributiva
Al contrario della pensione anticipata ordinaria, la pensione anticipata contributiva è collegata all’età pensionabile; in particolare, per ottenerla si devono possedere 64 anni di età (requisito valido sino al 31 dicembre 2022) e 20 anni di contributi.
La pensione mensile non può essere inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale, cioè a 1.287,52 euro (per l’anno 2020).
Chi è soggetto al calcolo contributivo della pensione?
Continua in questo link:
https://www.laleggepertutti.it/352560_pensione-contributiva
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