16 dicembre 2019

LA PARIFICA. COPERTURE E RELAZIONI TECNICHE. BILANCIO, "BOCCIATA" ANCHE L'ARS


Dal sito livesicilia.it

di Salvo Toscano
La Corte dei conti contesta il modo di legiferare dell'Assemblea regionale: poca trasparenza

Nella relazione sul rendiconto generale della Regione, la Corte dei conti bacchetta l'Ars sull'attività legislativa. In particolare, i magistrati contabili contestano al Parlamento regionale lacune nell'indicare le coperture finanziarie delle leggi di spesa e la mancanza di relazioni tecniche che accompagnino i disegni di legge.

Durante l’esercizio finanziario 2018 il numero di disegni di legge presentati all’Ars è stato di 449, di cui 35 di iniziativa governativa e 404 di iniziativa parlamentare. C'è stata un'impennata rispetto all'anno precedente quando i ddl presentati erano stati 108, di cui 12 di iniziativa parlamentare. Nell’esercizio finanziario 2018 sono state varate 28 leggi (15 nel 2017), di cui 20 non dovrebbero comportare oneri di spesa. Sulle altre si concentra l'attenzione della Corte dei conti. Si tratta di finanziarie e stralci e assestamenti vari. La finanziaria e il suo stralcio, osservano i giudici contabili, “ricorrono, ancora una volta, frequentemente ad un rinvio generico a risorse già in essere attraverso la riduzione di precedenti autorizzazioni legislative di spesa”. E “tale deprecabile e reiterata metodologia, se si associa alla diffusa lacunosità o, in molti casi, alla totale mancanza delle relazioni tecniche, determina una carenza di trasparenza delle politiche di bilancio, di comprensibilità del modo di quantificazione degli oneri e della relativa copertura finanziaria”.

Quello delle relazioni tecniche lacunose o del tutto assenti è un vulnus su cui i magistrati si soffermano a lungo. “Reiterata è, poi, la presenza di leggi di spesa addirittura prive del tutto di relazione tecnica o corredate di un documento non rispondente, nella forma e nella sostanza, ad una relazione tecnica così come prescritta dalle norme di contabilità (tant’è che vengono spesso denominate semplicemente “relazione”)”. E, si fa notare, “la persistenza del fenomeno assume un particolare rilievo anche alla luce della precarietà delle risorse e del rigore interpretativo nell’applicazione delle disposizioni contabili che la giurisprudenza costituzionale ha fornito anche nelle recenti pronunce che hanno riguardato la Regione siciliana”.

La Corte sottolinea di avere più volte avanzato osservazioni di questo tenore, invano. Si legge nella sintesi della relazione che “queste Sezioni riunite hanno più volte formulato una serie di osservazioni di carattere metodologico in tema di quantificazione e di copertura degli oneri finanziari delle leggi di spesa che solo in minima parte risultano accolte dal Legislatore regionale”. Repetita iuvant? Chissà. Intanto, la Corte invita a prendere atto di un dato: “molteplici sono state le disposizioni delle leggi di spesa oggetto di impugnativa costituzionale”. Un destino che i magistrati collegano anche alla carenza di trasparenza nell'individuare le coperture.
15 Dicembre 2019

Fonte: livesicilia.it





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