(lapresse)
Dal sito palermo.repubblica.it
Il Consiglio dei ministri autorizza lo spalmamento del disavanzo da 2,2 miliardi di euro in dieci anni. In cambio però la Regione dovrà ridurre la spesa con provvedimenti controllati dallo Stato
di ANTONIO FRASCHILLA - 23 Dicembre 2019
In mattinata la norma salva Sicilia sembrava ormai saltata. Italia Viva, con i deputati Luigi Marattin e Davide Faraone, aveva impallinato l'accordo raggiunto per consentire alla Sicilia di spalmare in dieci anni il disavanzo da 2,2 miliardi di euro. "Nessuna deroga a chi non ha rispettato le regole", diceva Marattin. "Nessuna cambiale in bianco a Musumeci", aggiungeva Faraone.
Ma dopo una giornata di trattive, in serata il Consiglio dei ministri alla presenza del governatore Musumeci ha dato il via libera al decreto Salva Sicilia. In sostanza la Regione, in cambio della spalmatura del disavanzo in dieci anni, dovrà concordare con Roma un piano di riforme per ridurre la spesa. "Sulla vicenda della norma relativa alla regione siciliana, abbiamo raggiunto l'obiettivo: alla misura di favore per la regione (la possibilità di spalmare il disavanzo su 10 anni) si è aggiunta la nostra proposta, accolta integralmente - dice Marattin in serata - cioè di affiancare precisi obblighi di riduzione della spesa corrente che dovranno prendere corpo nei prossimi 90 giorni, altrimenti il periodo entro cui il disavanzo potrà essere spalmato tornerà a 3 anni". "Bene il testo approvato in cdm, soddisfatti del recepimento delle nostre proposte. Ora Musumeci faccia le riforme che servono alla Sicilia, siamo stanchi del suo immobilismo”, dice il presidente dei senatori di Italia Viva, Faraone.
"La regione autonoma siciliana e i siciliani avevano il diritto di una risposta dello Stato e la risposta e arrivata con impegni reciproci chiari. Si fa così tra persone serie che rappresentano le istituzioni indipendentemente dai colori politici di appartenenza", dice ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia commenta il via libera del Cdm al decreto legislativo per il rientro dei disavanzo della Regione. "L'intesa col governo Conte - dice Musumeci - ci consente di proseguire nell'azione di risanamento, avviata già due anni fa, e di contenimento della spesa, tanto che non abbiamo contratto alcun debito sin dal momento dell’insediamento. Anzi, abbiamo ridotto l'indebitamento di ben settecento milioni di euro, rispetto agli otto miliardi che abbiamo trovato. Eviteremo così di effettuare tagli pesanti, che graverebbero sulle fasce più deboli della popolazione". Dal canto suo, l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, ha sottolineato che "entro novanta giorni sarà definito con lo Stato un accordo che contenga le prescrizioni richieste dal governo nazionale, ma soprattutto chiuda definitivamente le intese sull'autonomia finanziaria regionale".
“Grazie alla norma del governo Conte bis, che consente di spalmare il disavanzo 2018 in 10 anni, la Regione è salva da sicuro default. Non possiamo fare a meno, assieme a tutti i siciliani, di tirare un grosso sospiro di sollievo, ma ora la Regione non ha più scuse, deve iniziare quel cammino virtuoso che chiediamo da sempre e consenta di ridurre il disavanzo già dal prossimo anno”, dicono i deputati del Movimento 5 stelle all'Ars che con una mini delegazione (composta dai deputati della commissione Bilancio di Palazzo dei Normanni, Luigi Sunseri e Sergio Tancredi) oggi hanno incontrato, insieme al viceministro delle infrastrutture e trasporti Giancarlo Cancelleri, il premier Conte a Roma per perorare la causa Sicilia.
Soddisfatto il sottosegretario Alessio Villarosa dei 5 stelle: " Non oso neanche immaginare senza questa norma quali conseguenze disastrose potrebbero verificarsi in futuro anche sul bilancio dello Stato Italiano. Sono veramente soddisfatto dell'obiettivo raggiunto per per la Sicilia e per l'Italia. Una vittoria che rappresenta la giusta gratifica di tutto il mio impegno, politico ed istituzionale, svolto finora, nonchè, un ottimo punto di ri-partenza per migliorare il futuro della Regione Sicilia dalle ottime potenzialità"
"Esprimo soddisfazione per l'approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del provvedimento 'Salva-Sicilia'. Adesso il presidente Musumeci ha 90 giorni di tempo per presentare un piano di riforme strutturali da approvare così come avevamo detto. Non ci sono più alibi e più scuse adesso. E' giunto il momento di mettersi a lavoro", afferma il parlamentare regionale di Italia Viva, Luca Sammartino.
Fonte: palermo.repubblica.it
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