di Vincenzo Vittorini - 16/10/2019
“Si comunica che il governo regionale ha condiviso l’opportunità di ritiro delle nomine per ulteriore approfondimento delle stesse”. Cinque righe o poco meno inviate al Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e al presidente della Commissione Affari Istituzionali sono sufficienti per chiudere il possibile scontro fra governo e Parlamento sui nomi scelti per guidare i Parchi siciliani.
E’ una marcia indietro quasi attesa quella di Musumeci sulle nomine dei presidenti per i Parchi naturali della Sicilia anche se non tutti contavano su una simile scelta. A far scattare la polemica erano state una serie di osservazioni critiche da parte dell’opposizione a iniziare dal Presidente della Commissione Antimafia Claudio Fava ma anche da parte degli ambientalisti.
I nomi indicati dalla giunta di governo erano quattro per la guida di altrettanti parchi. Si tratta di Carlo Caputo per il Parco dell’Etna, Domenico Barbuzza per il Parco dei Nebrodi, Mauro Antonio Scaccianoce peer il parco dell’Alcantara e di Angelo Merlino per il Parco delle Madonie.
Adesso ci sarà un approfondimento e, quasi certamente, un ripensamento generale. “Una retromarcia scontata viste le perplessità e i dubbi che avevamo fatto emergere sulle indicazioni della Giunta regionale – commenta Claudio Fava – Adesso il Governo dia una guida adeguata a questi Enti, ascoltando i territori e le amministrazioni locali senza utilizzare la macchina regionale, come fatto fino ad ora, unicamente come centro di collocamento per il proprio personale politico”.
“Sulle nomine dei vertici degli Enti Parco il governo Musumeci è andato in tilt”. Lo dicono il capogruppo Pd Giuseppe Lupo ed il parlamentare Antonello Cracolici, componenti della commissione Affari istituzionali.
“Ancora una volta siamo di fronte ad un valzer che produce il solo risultato di fare impantanare il parlamento – aggiungono Lupo e Cracolici – è evidente che la maggioranza è saltata, siamo di fronte ad uno scontro perenne che prima ha determinato l’inconsistenza dell’azione amministrativa e delle iniziative legislative, e adesso fa collassare perfino le commissioni. Queste nomine il governo le ha presentate e poi ritirate, hanno fatto tutto da soli”.
“Vorremmo sapere dal presidente Musumeci come pensa di andare avanti dal momento che dovrebbero lavorare alla finanziaria 2020 e invece stanno ancora cercando di rattoppare i conti del 2019. Insomma – concludono Lupo e Cracolici – dopo meno di due anni sono già alla frutta”.
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Fonte: www.blogsicilia.it
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