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Ricevo e pubblico
dalla Dott.ssa Maria Giambruno
Ufficio Stampa e Comunicazione
Dipartimento della Protezione Civile
dalla Dott.ssa Maria Giambruno
Ufficio Stampa e Comunicazione
Dipartimento della Protezione Civile
PRESIDENZA DELLA REGIONE SICILIANA
DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
GIAMPILIERI: A DIECI ANNI DAL DISASTRO
REALIZZATE IL 95% DELLE OPERE
CALOGERO FOTI: “IL DRPC SICILIA HA REALIZZATO IL 95% DELLE OPEREPREVISTE PER RESTITUIRE SICUREZZA AI TERRITORI
E DIGNITÀ ALLA MEMORIA DELLE VITTIME”
Il primo ottobre 2009 un violento nubifragio colpiva Giampilieri, borgo vicino Messina, Scaletta Zanclèa e Itàla, provocando 37 morti, numerosi feriti e ingenti danni al tessuto sociale, economico e produttivo. Con decreto del 2 ottobre 2009 la presidenza del Consiglio dei Ministri dichiarava lo stato di emergenza per avversità atmosferiche cui seguivano facevano seguito le ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri per gestire gli interventi necessari per consentire un rapido rientro alle condizioni di normalità.
Per le opere di messa in sicurezza del territorio sono stati stanziati e spesi, a tutt’oggi, circa 170 milioni di euro destinati per interventi di consolidamento e messa in sicurezza, sia sul territorio di Giampilieri che in tutta l’area interessata dall’importante evento franoso/alluvionale. A questa somma vanno aggiunte le risorse per il risarcimento danni la cui competenza attiene al Sindaco di Messina.
“Abbiamo agito con scrupolo e massimo impegno – dichiara Calogero Foti, responsabile del DRPC Sicilia - per restituire nel minor tempo possibile condizioni di sicurezza ai luoghi colpiti dal disastro e un ritorno alla normalità alla popolazione. Camminare oggi nei luoghi della tragedia ci conforta e ci fa sentire a posto con la coscienza. Non possiamo riavvolgere il nastro e restituire la vita alle vittime di Giampilieri e dell’alluvione – continua Calogero Foti - ma nella decima ricorrenza dell’evento possiamo camminare per le strade dei borghi colpiti e dire agli abitanti che abbiamo fatto il possibile per realizzare le opere individuate nelle ordinanze e far tornare a vivere le comunità. Abbiamo realizzato e completato il 95% delle opere e rimangono da definire solo opere residuali”.
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