In occasione della recente visita di Papa Francesco in Madagascar è stato ricordato da alcuni media che dal 6 al 27 ottobre si svolgera' il Sinodo dei Vescovi sull'Amazzonia, polmone verde del mondo, recentemente interessata da un devastante incendio (con appiccamenti multipli, la tecnica dolosa è sempre quella...).
Da quando i brasiliani hanno eletto il Presidente di ultra destra " Attila" Bolsonaro sono aumentati gli incendi e la percentuale di deforestazione ( 50 X100 ). " Attila " è in pace con la sua " coscienza " perchè nega il cambiamento climatico, al pari di quell'altro campione del mondo di D.Trump. Lo negano, di fatto, anche i cinesi (ed altre nazioni), che superano le " quote di emissione di CO2" in quanto paese emergente.... . Ma perlomeno hanno piantumato 1000.000.000 di alberi in qualche decennio !!!
Le cronache del viaggio di Papa Francesco in Madagascar ci raccontano anche che nei quasi 60 anni di indipendenza, questo paese ( fu colonia francese ) ha perso la metà delle sue foreste.
Il ritmo è cresciuto dal 2000 in poi: dal 2001 al 2017 sono scomparsi 3.270.000 ettari di foresta, superficie equivalente a quelle della Sicilia e della Liguria insieme.
Il Papa ha denunciato le ragioni di questi disastri ambientali: la mancanza di giustizia sociale, la povertà, la corruzione, la diseguaglianza.
Forse non ha sottolineato abbastanza il ruolo neocoloniale del Fmi e delle multinazionali.
Ma oggi è l'unico leader mondiale e carismatico che - assieme alla incredibile ragazza svedese - ha acceso coerentemente e con tenacia i riflettori sul dramma delle tematiche ambientali e sulla povertà. Due missioni, una religiosa l'altra laica, che hanno avuto ed hanno un impatto globale sulle coscienze dei popoli.
Personalmente non posso che augurarmi che ciò condizioni le istituzioni internazionali. E che l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (O.I.L.) faccia la sua parte.
9 Settembre 2019
Salvino Carramusa
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