Dal sito agricolturacalatina.wordpress.com
La Ugl Agroalimentare da molto tempo auspica, in tutte le sedi Ministeriali e Regionali, che il riordino del settore della forestazione non prescinda da una oggettiva considerazione economico sociale del valore del bosco. Tale auspicio nasce dall’attuale tendenza ad approcciarsi al comparto forestale più per la sua funzione di pronto soccorso al verificarsi di disastri naturali o nel caso degli appalti per la ricostruzione e i rimboschimenti. Il comparto, invero, svolge anche altre funzioni, finora sottovalutate nel nostro Paese, quali la produzione di legname e altri sottoprodotti, per i quali esiste un vero e proprio mercato, e la garanzia di tutta una serie di servizi tra cui la regimentazione delle acque, la conservazione della biodiversità, la mitigazione del clima, il paesaggio, il turismo e la ricreazione; vale a dire le cosiddette esternalità positive che interessano la collettività e più in generale l’umanità nel suo insieme.
“Pertanto riteniamo che il riordino del settore forestale non possa prescindere da un rinnovato, approccio che si configura come necessario al fine di costruire una nuova metodologia di gestione delle risorse, investendo in prevenzione e in formazione” fa sapere l’Ugl Agroalimentare Sicilia. La Ugl Agroalimentare è convinta che, per un’effettiva efficacia dell’azione di riordino, sia vitale una nuova visione strategica del ruolo e della funzione dell’operatore forestale, che produrrebbe minori costi e creerebbe maggior lavoro. L’opera dei lavoratori del comparto è oggi e più che mai sempre più incessante e necessaria, poiché alla riduzione fisiologica delle unità lavorative non corrisponde una diminuzione degli interventi; anzi la necessità della cura delle foreste e del territorio nel complesso, e quindi di un controllo preventivo e di inevitabili interventi manutentivi e ripristinatori, è maggiore rispetto al passato. Citiamo alcuni degli obiettivi che l’UGL Agroalimentare auspica possano essere raggiunti: stabilizzare il personale a tempo determinato e migliorare le condizioni lavorative; innalzare il livello di protezione dal rischio ambientale; mantenere l’efficienza delle opere di sistemazione e di bonifica;
recuperare l’ambiente naturale; incrementare l’efficienza a fini produttivi e turistico ricreativo del sistema forestale; allargare le potenziali sfere d’intervento per la forza lavoro forestale, anche attraverso iniziative di formazione e ricercando sinergie con settori affini come la riqualificazione ambientale, la produzione legnosa tipo Biomassa e la fruizione turistica del bosco; rendere più efficiente la manutenzione, la prevenzione degli incendi, la pulitura e manutenzione delle autostrade, delle strade provinciali, comunali, interpoderali, manutenzione del verde pubblico, giardini pubblici, parchi archeologici, bordi dei fiumi, torrenti e canaloni di scolo in totale abbandono da diversi anni. Per l’UGL Agroalimentare da un riordino del comparto orientato al raggiungimento di tali obiettivi ne scaturirebbe il riconoscimento di una maggiore professionalità della manodopera e una migliore organizzazione. Fattori questi che condurrebbero a un duplice risultato: da un lato, assicurare il giusto intervento per il territorio; dall’altro, consentire un significativo risparmio per l’amministrazione regionale, derivante dalla maggiore efficienza del comparto. Intanto in questi giorni in Sicilia ci sono stati incendi molto gravi, e l’Ugl Agroalimentare, con il suo segretario regionale, Franco Arena, interviene esprimendo grande preoccupazione. “Negli ultimi tre giorni in Sicilia – afferma Arena – sono andati a fuoco 356 ettari di cui 198 di superficie boschiva, nel corso di 63 differenti incendi. Il corpo Forestale della Regione Siciliana ha fatto fronte a quest’emergenza schierando sul campo 585 uomini e oltre 100 mezzi terrestri. In 72 ore sono stati impiegati, complessivamente 25 mezzi aerei, tra elicotteri e Canadair, che hanno portato a termine 264 lanci sui roghi che hanno colpito la Regione Siciliana. Adesso attendiamo l’arresto dei criminali che hanno causato questi roghi, visto che è ormai certo, che non si tratti solo di incendi accidentali”.
Fonte: agricolturacalatina.wordpress.com
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