Favitta: “A 2 anni dall’incendio di Casaboli nessuna prevenzione, nessuna forma di lotta attiva, leggi non applicate”
9 Agosto 2019
MONREALE – È stato un sit-in poco partecipato, quello che si è tenuto in piazza Guglielmo, a Monreale, per dire basta ai piromani, ma anche per riflettere su come intervenire, su come evitare che un altro incendio si possa verificare in futuro.
Chiesa Cattolica e Chiesa Avventista, amministrazione comunale, diverse associazioni, sia locali che nazionali, come Legambiente, Italia Nostra, hanno voluto questo momento di solidarietà a chi è rimasto vittima delle fiamme che hanno investito terreni e abitazioni, ma anche per capire come attivarsi in modo concreto.
“A 2 anni esatti dall’incendio che ha devastato Casaboli – ha ricordato l’Arcivescovo della Diocesi di Monreale, Mons. Michele Pennisi -, ci ritroviamo a parlare di incendi. È importante che tutta la comunità si sensibilizzi ai temi ambientali. Si comprenda che si sta creando un danno al futuro di tutta la comunità. Adesso è il momento della ricostruzione”.
Pennisi ha voluto sottolineare come queste azioni siano riconducibili all’opera di un folle: “Gli incendi mettono in pericolo il lavoro di tanti, anche degli operatori forestali”.
Il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, ha voluto sottolineare come il 2 agosto si sia evitato il peggio, grazie all’aiuto e alla collaborazione di tutti”.
“Monreale è stata fortunata quella sera. Tutte le squadre sono intervenute velocemente. Per la prima volta c’è stata una comunità unita. Semplici cittadini, consiglieri comunali, tutti impegnati a spegnere le fiamme, o ad accompagnare le persone in un luogo più sicuro”.
“Ma si deve andare oltre la manifestazione, la semplice solidarietà. Bisogna capire come reagire. Non si può aspettare che criminali distruggano il nostro patrimonio, mettendo a rischio la vita delle persone. Tante sono le colpe, le negligenze, ma siamo qui, pronti a ricostruire”.
Il sindaco ha accennato alle indagini in corso, senza però sbilanciarsi. “È un periodo storico difficile. Bruciano territori in tutta la Sicilia, c’è un disegno ampio”.
Tra i vari interventi, quello di Legambiente, che ha invitato i comuni a redigere la carta dei terreni percorsi dal fuoco per avere una mappatura delle zone da ripiantumare, ma anche l’istituzione delle sentinelle del territorio.
Rosario Favitta, presidente di Comitato Pioppo Comune Autonomo, ha lamentato come a due anni dall’incendio di Pioppo non sia cambiato nulla. E nel sottolineare la scarsa partecipazione al sit-in, ha rimarcato come in questi anni non sia stata fatta alcuna prevenzione, nessuna forma di lotta attiva: “Si va solo per emergenze. Ci sono strumenti statali, come la legge 353 del 2000, che prevede strumenti di prevenzione per combattere gli incendi, mai attuati. Come la sorveglianza satellitare, l’utilizzo del personale e degli stagionali della forestale per effettuare la sorveglianza dei boschi. Ma c’è anche un obbligo di legge per i comuni, non attuato, che prevede la piantumazione di un albero per ogni neonato”.
Al termine del sit-in è stata istituita una raccolta di firme per avanzare una petizione al sindaco, per invitarlo a farsi promotore per l’applicazione della legge.
Luigi Gullo
Fonte: www.filodirettomonreale.it
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