Dal sito www.lasicilia.it
08/08/2019
PALERMO - Ha mandato all'inferno i piromani, ha fatto sopralluoghi nelle località colpite dai roghi di questi giorni, ha convocato un vertice per un piano antincendi alla Plaia di Catania. Ma tutto ciò non è bastato a placare le polemiche che divampano in Sicilia insieme con le fiamme. Dopo il sindacato Sifus Confali che ha annunciato esposti in tutte le Procure dell'Isola per «l'incapacità» di Musumeci di gestire la Forestale, è la volta della Cgil che accusa il governatore di aver ingiustamente accusato alcuni forestali di aver appiccato roghi. «Se il presidente della Regione Nello Musumeci è informato o è a conoscenza di notizie o di fatti certi, si rechi in procura per assicurare alle forze dell’ordine i veri colpevoli degli incendi» hanno detto i segretari generali di Cgil Palermo e Flai Cgil Palermo, Enzo Campo e Dario Fazzese, commentano le dichiarazioni del governatore sulle responsabilità dei forestali per gli incendi divampati in questi giorni in Sicilia. Dichiarazioni che il sindacato definisce «incomprensibili».
«Chiediamo al presidente della Regione di chiedere scusa ai lavoratori forestali, ingiustamente additati come colpevoli mentre ogni giorno questi lavoratori mettono a repentaglio la propria vita nel contrasto degli incendi e spesso operano con pochi e obsoleti strumenti» hanno detto ancora.
«Ci saremmo aspettati - hanno affermato i due segretari - da parte del presidente della Regione non certo un attacco nei confronti di chi rappresenta solo la fase terminale del processo legato alla gestione dei boschi e dell’antincendio. Il presidente avrebbe dovuto concentrare l’attenzione sulle gravi responsabilità del suo governo, assumendosi il peso dell’incapacità a gestire un settore così complesso come quello della cura e della salvaguardia del patrimonio boschivo. Questo è un settore abbandonato, ancora in attesa di una riforma che dia maggiori e più efficaci strumenti per il contrasto agli incendi e per la tutela del territorio».
Alla Regione, Cgil e Flai chiedono «più atti concreti e meno propaganda». «Attendiamo notizie certe da parte delle forze dell’ordine - aggiungono - Basta lanciare accuse pesanti sui lavoratori forestali, esponendoli alla mortificazione mediatica e fomentando odio nei loro confronti. Chiediamo al presidente Musumeci un tavolo per una programmazione ad ampio raggio per una seria prevenzione degli incendi che spesso non vengono appiccati da terreni demaniali, dove operano i lavoratori forestali tanto denigrati, bensì da terreni privati in stato di abbandono sui quali i lavoratori non possono intervenire».
«Ricordiamo al presidente le condizioni in cui vivono e lavorano gli operai forestali, spesso lasciati al minimo delle dotazioni - concludono Campo e Fazzese - Basta con lo sterile populismo: il presidente rispetti il lavoro degli operai forestali regionali e con perizia garantisca le risorse necessarie per assicurare una prevenzione continua e puntuale. Lasciamo che le indagini vengano svolte dagli organi competenti. Se dovesse risultare che anche un solo forestale fosse responsabile di questi vili atti, saremmo i primi a condannare l’autore e a espellerlo qualora risultasse un nostro iscritto».
Critiche al governatore anche da Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia: «Mi pare che la scelta del presidente Musumeci - ha detto Fava - di indicare, ad ora senza prove, gli operai forestali come i principali responsabili dei roghi che stanno devastando la Sicilia sia auto assolutoria e abbastanza pavida». Secondo Fava «la ricerca dei responsabili materiali degli incendi non può eludere il tema di una prevenzione e di una cura del territorio, ad oggi del tutto carenti se non inesistenti».
«È proprio - aggiunge - la tutela del territorio, infatti, che costituisce il primo essenziale livello di difesa contro incendi e aggressioni ed è una responsabilità della politica e delle scelte del governo occuparsene per tempo. Responsabilità politica, sottolineo, di questo governo così come di quelli precedenti».
«Per quanto riguarda gli operai forestali - conclude Fava - vanno svincolati dal perenne ricatto clientelare della politica con processi di stabilizzazione e di riqualificazione affinché diventino, davvero, i primi custodi del territorio siciliano».
Fonte: www.lasicilia.it
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