Dal sito www.filodirettomonreale.it
9 Agosto 2019
MONREALE – “Le dichiarazioni del Presidente della Regione sono infondate e ci stupiscono. Non sono rispettose del lavoro che fanno tanti forestali, probabilmente non ricorda che sono morti anche negli incendi. Un presidente non si può sostituire alla magistratura e agli inquirenti”. Così risponde il segretario nazionale Flai-Cgil, Tonino Russo all’affondo di Nello Musumeci sui forestali.
“Da un lato c’è il frustrato o il mitomane – ha dichiarato a Repubblica Musumeci -dall’altro c’è chi vuole lanciare un messaggio. Attenzione, l’80, il 90 per cento dei forestali è fatto da persone perbene: forse avrebbero bisogno solo di essere più controllati. C’è però una sparuta e pericolosissima minoranza di lavativi, irresponsabili che pensano di continuare a vivere a tempo indeterminato da parassiti”.
“Si accusa che il 20% dei forestali sono delinquenti – dichiara Russo – forse non ci si rende conto che si parla di 5mila persone. Quindi ci sarebbero 5mila delinquenti?”.
“I forestali non hanno nessuno interesse ad incendiare i boschi – spiega – primo perché le giornate di lavoro sono garantite da una legge e se incendiano non aumentano, secondo quando brucia un bosco in quel posto i lavoratori non ci possono più andare quindi perdono il luogo di lavoro. Quale interesse hanno?”.
Dopo aver spiegato l’assenza di interesse che potrebbero avere i forestali, Russo parte al contrattacco. “Gli incendi che si sono sviluppati sono partiti da aree private, poi estesi nelle aree boscate proprio per colpa di un Governo che ha predisposto in ritardo i finanziamenti per gli interventi di parafuoco. Perché non assumevano per tempo i lavoratori forestali per la pulizia delle aree parafuoco e dei bordi stradali?”.
“Parte della colpa degli incendi è del Governo regionale. Ogni anno mancano i soldi e i lavoratori vengono assunti all’ultimo minuto per fare le misere 78 giornate di lavoro, occorre una riforma del settore. La chiediamo da due anni. Abbiamo chiesto di portare i lavoratori a solo due fasce”.
“È mancata la prevenzione – prosegue – e la programmazione, 5500 forestali con mezzi vecchi e assenza di attrezzatura. Abbiamo chiesto l’integrazione della forza lavoro, attraverso l’aumento dei settantottisti. Il corpo Forestale è ridotto ai minimi termini: mancano 800 unità”.
Dopo l’analisi di un settore – secondo Russo da riformare – e dell’assenza di programmazione preventiva, il segretario individua un’altra carenza del sistema. “Le leggi non vengono rispettate, non vengono istituti i catasti degli incendi. Poi non vengono obbligati i proprietari di fondi alla pulizia dei terreni e le strade adiacenti. Il Comune – conclude – dovrebbe intervenire non solo con un’ordinanza ma anche con la repressione”.
Fonte: www.filodirettomonreale.it
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