09 Luglio 2019
Presentata dall'onorevole Rossella Muroni (LeU)
"Al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al ministro dell'Interno, al ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.
Per sapere – premesso che:
ogni anno, migliaia di ettari di territorio sono interessati da incendi boschivi. Nel decennio 2006-2015 sono stati percorsi da incendi più di 73.700 ettari di bosco all'anno, mentre negli ultimi 30 anni è andato perso il 12 per cento del patrimonio boschivo;
nel 2017 quasi un terzo dell'intera superficie bruciata ha interessato i parchi e le aree di valore naturalistico e quelle incluse nella rete Natura 2000. Sono stati, infatti, 35.000 gli ettari bruciati che hanno interessato zone di protezione speciale, siti di interesse comunitario, parchi ed aree protette, e il 2017 verrà ricordato, come lo furono il 2007 e il 1997, come un anno orribile per il patrimonio naturalistico italiano;
gli incendi nel 2017 hanno coinvolto 87 siti di interesse comunitario (31 Sicilia, 24 Campania, 8 Calabria, 7 Puglia, 5 Lazio, 4 Liguria), 35 zone di protezione speciale (10 Sicilia, 6 Campania, 5 Calabria, 5 Lazio, 3 Puglia, 1 Liguria) e 45 Parchi e aree protette (12 Sicilia, 13 Campania, 5 Lazio, 4 Calabria, 4 Puglia, 1 Liguria), tra cui 9 Parchi nazionali, 15 Parchi regionali e 16 riserve naturali. Le regioni che hanno perso il patrimonio maggiore, in ettari bruciati, sono: la Sicilia, la Campania, la Calabria, la Puglia, il Lazio, la Liguria;
sono state tante le aree protette, nazionali e regionali colpite: Cilento e Vallo di Diano, Gargano, Alta Murgia alla Majella, dalla Sila al Pollino al Gran Sasso passando per il Vesuvio e per la riserva dello Zingaro in Sicilia; sono troppe le aree di pregio finite in balia di ecocriminali e piromani, come denunciato da Legambiente;
poi ci sono i casi limite come quello del Circeo dove in media ogni anno si verificano 17 incendi, molti dei quali di origine colposa. Come quello del 2011, quando il fuoco ha devastato 41 ettari di boschi e vegetazione tra Quarto Caldo, San Felice, e le dune di Sabaudia;
l'estate 2019 è iniziata nel peggiore dei modi. Solo come esempio, il 26 giugno 2019 è avvenuto un nuovo incendio, il terzo in meno di 24 ore, che ha colpito la riserva di Torre Guaceto. Un rogo che ha interessato tre ettari di vegetazione della zona denominata «Macchia San Giovanni» a nord di Brindisi;
la legge n. 353 del 2000 obbliga i comuni a censire annualmente i terreni percorsi dal fuoco, in modo da applicare i vincoli. Nei casi più gravi si configura il reato di 'disastro ambientale' introdotto con la legge 'Ecoreati';
sono affidate alle regioni la previsione, la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi, allo Stato spetta il concorso alle attività di spegnimento con gli aerei antincendio;
il 9 luglio 2018, i vigili del fuoco, carabinieri e ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare hanno sottoscritto un protocollo per lo svolgimento delle attività antincendio boschivo a tutela delle aree protette statali, dei parchi nazionali e delle riserve naturali;
il presidente del Consiglio dei ministri ha inviato, il 15 giugno 2019, una nota alle regioni 'Campagna estiva antincendio boschivo 2019. Individuazione dei tempi di svolgimento e raccomandazioni per un più efficace contrasto agli incendi boschivi, e di interfaccia, nonché ai rischi conseguenti'–:
se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e se disponga di ulteriori elementi;
se il Governo data l'origine 'criminale' di molti incendi, non intenda promuovere un piano straordinario, con una adeguata dotazione di risorse umane e finanziarie, al fine di prevenire, spegnere e contrastare gli incendi dolosi in modo da tutelare e supportare i parchi nazionali;
se il Governo sia in possesso –e nel caso se intenda renderli pubblici– di dati sullo stato di applicazione della legge n. 353 del 2000 e della nota del 15 giugno 2019 da parte delle regioni e degli enti locali". (5-02401)
Fonte: www.avionews.it
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