Dopo le elezioni europee la maggioranza cambia volto e la destra chiede più spazio a Musumeci
Il governo regionale va verso il rimpasto. Il quadro politico vero è cambiato dopo i risultati delle ultime elezioni e anche all’Ars qualcosa accadrà per tenere conto della nuova mappa del potere del centrodestra fuori da Palazzo d’Orleans. "Per quanto riguarda il governo non cambia nulla - dice il governatore Musumeci - fermo restando la mia volontà di voler procedere al rimpasto cosa che faremo entro l'estate perché un ritocco al motore va fatto".
Il governatore Nello Musumeci di fatto è già costretto a nominare due nuovi assessori: ai Beni culturali, dopo la scomparsa di Sebastiano Tusa, e al Turismo, dove Sebastiano Pappalardo è in uscita perché nominato al vertice dell’Enit. In bilico c’è anche l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, che Gianfranco Miccichè, nell’infuocata campagna elettorale per il suo pupillo Giuseppe Milazzo, ha definito un «ex assessore» perché sosteneva Salvatore Cicu. Proprio Miccichè, inoltre, ha firmato cambiali in bianco per trovare consensi a Milazzo promettendo assessorati.
Ne ha firmato una con Cateno De Luca e Sicilia futura dell’ex ministro Salvatore Cardinale. A loro qualcosa dovrà dare, e già si parla di un possibile cambio tra gli assessori azzurri a favore di un nome gradito all’asse Sicilia futura-De Luca, che all’Ars potrebbe a breve costituire un gruppo autonomo: il nome sul tavolo per il ruolo di assessore è quello dell’ex deputato Giuseppe Picciolo. De Luca è netto: «La giunta regionale cambierà». Insomma, a Musumeci arriveranno di certo richieste di cambi. Il vero nodo è sui numeri che spettano alle varie aree politiche in base ai nuovi equilibri dentro e fuori dall’Ars. Fratelli d’Italia, ad esempio, a breve vedrà crescere il suo gruppo a Palazzo dei Normanni con l’ingresso di Rossana Cannata e Raffaele Stancanelli, che con Musumeci ha avuto scontri accesi per la scelta di candidarsi alle Europee con Fdi, per il partito della Meloni chiederà il conto. Udc e Cantiere popolare, con lo stesso numero di deputati di Fratelli d’Italia, hanno indicato due assessori a testa. Anche il partito di Giorgia Meloni chiederà insomma spazio.
C’è poi tutta un’area che si sta avvicinando alla Lega e che all’Ars vorrebbe creare un gruppo vicino al partito di Salvini anche senza il simbolo: Tony Rizzotto e Luigi Genovese stanno già lavorando in questa direzione e subito dopo chiederebbero un assessore in giunta. Che Musumeci non potrebbe rifiutare, anche perché nella scelta di Genovese di lasciare Forza Italia un ruolo chiave lo ha avuto il gran consigliere politico del governatore, Ruggero Razza. Musumeci dovrà fare qualche cambio in giunta, un po’ perché obbligato, un po’ per rilanciare l’azione di governo, un po’ perché lui stesso, sostenendo l’asse sovranista della Lega e avendo siglato un accordo con Salvini, dovrà dare spazio a questa area. Oggi maggioritaria nel centrodestra.
Fonte: palermo.repubblica.it
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