05 aprile 2019

TANTISSIMI COMUNI SICILIANI CON FAI-FLAI-UILA PER CHIEDERE SUBITO LA RIFORMA FORESTALE IN SICILIA NEL SEGNO DELLA PROFESSIONALITÀ IN DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA STABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI. ECCO I 10 PUNTI CHIAVE DELLA PROPOSTA PRESENTATA


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Sicilia Uila

#SVEGLIAREGIONE!
Da Prizzi e Campofiorito in provincia di Palermo a Militello, Maletto, Mascali e Vizzini nel Catanese, da San Marco d’Alunzio, Furci e Casalvecchio in provincia di Messina a Buccheri nel Siracusano, da Riesi nel Nisseno a Sciacca, Cammarata, Custonaci, Calatafimi, Grotte e Valderice nelle province di Agrigento e Trapani, moltissime amministrazioni comunali hanno già deliberato e altre sono pronte a concedere “pieno sostegno istituzionale” alla proposta di riforma del settore forestale in Sicilia che Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil hanno scelto di sollecitare con la “Giornata SVEGLIAREGIONE!”. L’iniziativa di mobilitazione è stata proclamata per oggi, ma da mercoledì si stanno susseguendo assemblee affollatissime in tantissimi Palazzi municipali. “Non potevamo avere risposta più convincente alla nostra iniziativa, non potevamo lanciare un segnale più forte al governo regionale e all’Ars”, commentano i segretari generali di Fai-Flai-Uila Sicilia Pierluigi Manca, Alfio Mannino e Nino Marino che aggiungono: “La Giornata per la riforma forestale del 5 aprile è solo un punto di partenza verso un obiettivo, per il cui raggiungimento Fai-Flai-Uila hanno offerto un contributo concreto oltre quattro anni fa offrendo alle istituzioni regionali una proposta normativa. Non ci fermiamo, non ci fermeremo. Adesso, aspettiamo il disegno di legge che nell’incontro di mercoledì Edy Bandiera e Totò Cordaro, assessori del governo Musumeci, si sono impegnati a presentare in tempi rapidissimi. Intanto, i Comuni stanno inviando le proprie deliberazioni al presidente della Regione Nello Musumeci, agli assessori al Territorio e all’Agricoltura Cordaro e Bandiera, al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè”. “Le manifestazioni di queste ore, il convinto appoggio assicurato alla nostra proposta da sindaci, giunte e Consigli comunali in tutta la Sicilia – aggiungono Manca, Mannino e Marino – segnano già una svolta per la quale ci battiamo da sempre: i cittadini hanno respinto la criminalizzazione di un settore che, invece, percepiscono come fondamentale per la tutela del territorio e la prevenzione dei disastri ambientali. Le amministrazioni locali stanno scrivendo proprio questo, che la materia forestale è strategia per la nostra regione! Insomma, è ormai tempo di una riforma fondata sulla professionalità e sulla stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori forestali”.

Questi i 10 punti-chiave della proposta presentata da Fai-Flai-Uila:

1) Tutela e gestione attiva del patrimonio boschivo e naturalistico, garantendo il recupero ecologico e produttivo dei terreni abbandonati, la sicurezza idrogeologica e la prevenzione dagli incendi boschivi;
2) Passaggio dalla gestione dell’emergenza alla “pratica ordinaria” di manutenzione e messa in sicurezza del territorio con un risparmio di risorse umane e finanziarie;
3) Aumento delle attività imprenditoriali legate alla valorizzazione ambientale;
4) Interventi pubblici forestali in amministrazione diretta, anche in aree demaniali non incluse nel patrimonio forestale, finalizzati alla mitigazione del rischio idrogeologico; 
5) Valorizzazione dei boschi e delle aree a verde, nonché di tutte le riserve gestite dal Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale;
6) Gestione produttiva del demanio forestale con attività per la produzione e la vendita di legno e dei suoi sottoprodotti a scopi energetici, interventi di forestazione per la produzione di legname destinato alla trasformazione ed alla lavorazione in genere, realizzazione e gestione di impianti di lavorazione o trasformazione dei prodotti del bosco, coltivazione e commercializzazione di piante tradizionalmente coltivate nel territorio siciliano;
7) Gestione e valorizzazione dei parchi e delle riserve;
8) Due soli contingenti di lavoratori: LTI (a Tempo Indeterminato), dove transiterebbero tutti i centocinquantunisti, e Lavoratori con Garanzia Occupazionale di 151 giornate annue, cui destinare gli attuali centounisti e settantottisti. Per la copertura di spesa vanno destinati i risparmi derivanti dalla fuoriuscita di almeno 800 addetti ogni anno; 
9) Turn-over, a processo ultimato di stabilizzazione dei lavoratori oggi in attività; 
10) Governance del settore con l’istituzione di una cabina di regia.






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