Dal sito palermo.repubblica.it
Il governatore firma il decreto pianificato dall'ex assessore scomparso nell'incidente aereo in Etiopia
di ANTONIO FRASCHILLA - 11 Aprile 2109
Era la vera eredità lasciata dall'ex assessore ai Beni culturali Sebastiano Tusa, scomparso nell'incidente aereo in Etiopia. La creazione dei parchi archeologici autonomi. E il governatore Nello Musumeci, che suo malgrado ha dovuto prendere la delega, ha adesso ha firmato i decreti degli ultimi otto enti rimasti, a partire dal grande parco di Siracusa sul quale si era aperto uno scontro tra costruttori e pezzi di Forza Italia da una parte, contrari al parco, e ambientalisti e giunta Italia dall'altra. Al centro dello scontro la perimetrazione del parco, che vincola delle aree sulle quali i costruttori avevano messo gli occhi. Ma il presidente della Regione è andato dritto sulla strada tracciata da Tusa e ha firmato i decreti per l'istituzione dei parchi di Gela, Catania e Valle dell'Aci, Isole Eolie, Tindari, Himera, Solunto e Monte Iato, Kamarina e Cava D'Ispica, Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro, Lilibeo.
Previsto, inoltre, l'accorpamento di Morgantina e Villa Romana del Casale e di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria. "Il progetto dei Parchi, fra gli obiettivi prioritari del governo regionale, era stato ideato e curato, fin nei minimi dettagli, dal compianto assessore Sebastiano Tusa, che aveva peraltro proposto degli accorpamenti minimi per impedire che alcuni siti archeologici finissero nell'abbandono a causa di esigue entrate dovute a un minore afflusso di visitatori", dice Musumeci. E sempre Tusa aveva firmato i decreti per l'istituzione del Parco archeologico della Villa Romana del Casale e, il 7 marzo scorso, del Parco archeologico di Leontinoi, con quello che fu il suo ultimo atto amministrativo.
"Dopo quasi un ventennio - dice Musumeci - il mio governo da' attuazione completa alla legge siciliana sui Parchi archeologici. Con questi decreti si da' protagonismo alle realta' locali, si responsabilizzano le classi dirigenti e si consente la tanto auspicata loro autonomia finanziaria". L'istituzione dei Parchi archeologici - che sono complessivamente 14 - ha come effetto che i proventi dei biglietti di ingresso restino nelle casse degli enti stessi e, quindi, con la possibilita' di essere impiegati per la conservazione e la valorizzazione dei siti archeologici. Risorse, dunque, che rimangono sui territori, tutti rappresentati nei Comitati tecnico-scientifici da parte dei sindaci dei Comuni interessati. E' chiaro che all'interno dei Parchi potranno essere promosse iniziative finalizzate ad attrarre nuovi visitatori per non mummificare luoghi per troppo tempo fuori dai circuiti ufficiali dei beni culturali".
Soddisfatto l'assessore ai Beni culturali di Siracusa, Fabio Granata: "Il completamento del sistema dei Parchi dei Archeologici con la piena applicazione della legge 20 del 2000 che porta il mio nome, riempie di gioia il mio cuore e mi ripaga di tante amarezze e battaglie aspre e a volte incomprese. Il mio pensiero corre a Sebastiano Tusa, artefice primo di questo passaggio storico per la valorizzazione dell’heritage siciliano e la mia gratitudine al Presidente Nello Musumeci, dal quale possono avermi diviso scelte contingenti ma non il suo essere garante di legalità e amore disinteressato e incorruttibile per il nostro Patrimonio materiale e immateriale. Una bellissima pagina per la Sicilia”.
I parchi gia' esistenti sono: Parco archeologico di Agrigento, Parco archeologico di Naxos e Taormina, Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa (a cui si accorpa Pantelleria) Parchi istituiti dall'attuale esecutivo: Parco archeologico di Segesta, Parco archeologico della Villa Romana del Casale (a cui si accorpa Morgantina, Parco archeologico di Leontinoi, Parco archeologico di Tindari, Parco archeologico di Gela, Parco archeologico di Catania e Valle dell'Aci, Parco archeologico delle Isole Eolie, Parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Jato, Parco archeologico di Kamarina e Cava D'Ispica, Parco archeologico di Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro, Parco archeologico di Lilibeo.
Fonte: palermo.repubblica.it
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