Le ambizioni dell istituzioni si scontrano con la carenza di infrastrutture e servizi, ma si punta su borghi rurali, turismo culturale, enogastronomia
MILANO - «E' un momento positivo per la Sicilia: dovunque andiamo, da Rimini a Verona, da Bruxelles a Berlino, i nostri stand sono i più visitati, i più graditi. Mancano le infrastrutture, è vero, mancano tanti servizi. Dobbiamo scontare decenni di ritardo, ma siamo sulla buona strada». Sono le parole pronunciate dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, presentando lo stand siciliano alla Borsa Internazionale del Turismo, a Milano, con il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, e l’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo.
Il ministro Centinaio loda il lavoro fatto in Sicilia negli ultimi tempi, ma tocca anche una delle noti dolenti del turismo siciliano, la destagionalizzazione. «L'Italia è una superpotenza nel settore del turismo - ha detto il ministro - e come tale dobbiamo avere la consapevolezza che i turisti hanno aspettative importanti. Nello Musumeci è stato il primo presidente di regione a sedersi nel mio ufficio per parlare di turismo e di progetti. La Regione Siciliana sta facendo un grandissimo lavoro di promozione e programmazione. L’obiettivo finale dev'essere quello di allungare la stagione: la Sicilia potrebbe vivere di turismo per 11-12 mesi all’anno».
Il governatore Musumeci vuole raccogliere la sfida: «Noi che governiamo - ha detto - abbiamo il dovere di cogliere l’opportunità di razionalizzare questa domanda sempre più massiccia, che arriva da tutte le parti del mondo», ha aggiunto Musumeci. Presentando le iniziative previste per la Bit, il governatore ha sottolineato che «abbiamo fatto il bis: non solo lo stand più grande, ma anche quello più affollato. Ci sono tante novità, abbiamo proposto una nuova grafica e una linea promozionale omogenea - ha concluso -. Puntiamo sui borghi rurali, sul turismo culturale, sull'enogastronomia che oggi fa della Sicilia la regione più gradita tra quelle italiane».
Numerosi gli appuntamenti in programma e, tra questi, la presentazione del nuovo cartellone dei principali teatri siciliani e, per la prima volta, quella del Calendario regionale delle manifestazioni e degli eventi di grande richiamo turistico: dalle sfilate carnevalesche di Acireale, Sciacca e Termini Imerese alla festa del Mandorlo in fiore in programma nella Valle dei Templi, dall’Infiorata di Noto ai Nastri D’Argento di Taormina, dalla Targa Florio di Palermo alla Fiera Mediterranea del Cavallo che, a maggio, si svolgerà nella Tenuta Ambelia a Militello Val di Catania. Un evento, quest’ultimo, al quale è dedicata l'esposizione, all’interno dello stand siciliano, di uno storico carretto e dei relativi finimenti provenienti dalla ricca collezione in mostra a Palazzo D’Aumale, a Terrasini.
In primo piano, naturalmente, la promozione degli itinerari di viaggio più suggestivi, a cominciare dai cinque Parchi naturali regionali - Etna, Madonie, Nebrodi, Fluviale dell’Alcantara e Monti Sicani - che la Regione progetta di inserire in un’unica offerta di slow tourism all’interno del brand "Sicilia, Paradiso in terra", e dai borghi siciliani vincitori, negli ultimi anni, di ben quattro edizioni del premio "Il Borgo dei Borghi": Petralia Soprana, Sambuca di Sicilia, Montalbano Elicona e Gangi.
L'assessore Pappalardo e la destagionalizzazione
«La regione siciliana da sempre viene vista come la meta più desiderata e ambita, siamo sempre al primo posto, ma poi i dati reali non ci premiano, dobbiamo far vedere al mondo cosa possiamo offrire, per un turismo da 365 giorni l’anno». Lo ha detto l’assessore al Turismo della Regione Sicilia, Sandro Pappalardo, oggi alla Borsa Internazionale del Turismo, che resta aperta fino al 12 febbraio a Fiera Milano City.
«Dobbiamo ripartire da un giusto brand, puntando a cancellare subito certi stereotipi che ci hanno accompagnato - ha aggiunto - Senza parlare delle spiagge o dell’Etna, abbiamo i borghi più belli d’Italia, teatri che il mondo ci invidia, un numero di siti Unesco pari a quelli dell’Egitto e 49 dei 500 presidi che Sloow Food sono della nostra regione».
Secondo Pappalardo, la strada giusta è lavorare su progetti specifici che promuovono la Sicilia meta non semplicemente estiva. Tra i tanti quello dei treni storici, in sinergia con le ferrovie dello Stato. Ai turisti è offerta la possibilità di percorrere la Regione su convogli del 1930 che viaggiano lentamente, ma aiutano a gustare meglio il paesaggio e la gastronomia locale durante le soste nei territori più caratteristici».
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Fonte: www.lasicilia.it
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