10 gennaio 2019

LANDINI: «IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO NON CAMBIA NIENTE»


Dal sito www.rassegna.it

09 Gennaio 2019
Il segretario Cgil commenta la bozza di decreto sul reddito di cittadinanza: "Se si prevedono incentivi alle imprese non è poi così diverso dal jobs act". E sulle pensioni: "Non c'è la riforma della Fornero, ma solo qualche piccola modifica"

“Se si prevedono incentivi alle imprese il Reddito di cittadinanza non è poi così diverso dal Jobs Act di Renzi”. Ad affermarlo è Maurizio Landini, segretario confederale della Cgil, che ha commentato nel corso dell'assemblea nazionale di Lavoro società la bozza di decreto messa a punto dal governo e circolata in questi giorni, con particolare riferimento alla norma che prevede come l'impresa che assume a tempo indeterminato potrà beneficiare di parte dell'assegno del Reddito. "Cosa c'è di diverso dal provvedimento di Renzi se poi scopri che, finiti i soldi, finiscono anche le assunzioni perché le imprese non sono benefattori, ma assumono solo quando hanno bisogno"?, ha chiesto Landini che ha poi aggiunto: “Nel governo del cambiamento in realtà non ci sono cambiamenti".

Per l'ex segretario della Fiom, oggi candidato alla guida del primo sindacato italiano, mischiare la lotta alla povertà con interventi di avvio al lavoro, “può far correre dei rischi”. Secondo Landini, “combattere la povertà non è creare occupazione” e per questo, ha ammonito, “serve un piano del lavoro". Landini è critico inoltre sul fatto che il lavoratore debba accettare un posto di lavoro entro 250 km dalla sua residenza: "Ci manderei loro", ha detto ancora il segretario Cgil. "Io non sono contro il provvedimento - ha poi precisato - ma contro il modo in cui lo stanno gestendo".La proposta della Cgil ha ricordato in conclusione Landini è il reddito di garanzia l'allargamento del Rei (reddito di inclusione) e l'estensione di tutti gli ammortizzatori.

C'è poi la grande questione delle pensioni, sulla quale Landini indica la necessità di una mobilitazione unitaria con Cisl e Uil. “Quota 100 non significa cambiare la Fornero ma portare solo una piccola modifica alle norme previdenziali, lasciando in campo molte contraddizioni”. Landini ha fatto notare infatti che nel decreto legge che sta predisponendo il governo non ci sono misure per le donne e per i giovani e rimangono situazioni di differenza nei posti di lavoro tra chi potrà andare in pensione anticipatamente e chi non potrà anche con 41 anni di contributi. 

Fonte: www.rassegna.it






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