Dal sito www.faicisl.it
15 Gennaio 2019. “Per i rinnovi contrattuali dell’industria e della cooperazione alimentare non possiamo che ribadire l’importanza delle linee guida unitarie, così come riteniamo fondamentale il faro rappresentato dal Patto della Fabbrica. Le ragioni dell’unità sindacale vanno difese e diffuse, spezzare il filo del lavoro comune produrrebbe una frammentazione dannosa della rappresentanza agroalimentare e ambientale nel momento di massimo bisogno di compattezza ai tavoli di negoziazione”.
Lo ha dichiarato il Segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, intervenendo al seminario “Il futuro della contrattazione collettiva in Italia”, in corso oggi a Roma presso il CNEL.
“Spendersi per l’azione unitaria al tavolo degli alimentaristi – ha spiegato Rota – significa anche non ammettere personalismi demagogici da parte di alcuno. Chi, in casa Uila Uil, si è prodotto nelle scorse settimane in esternazioni di questo genere, proponendo la richiesta di un incremento salariale di 250 euro mensili, deve sapere che danneggia l’interesse dei lavoratori. Noi crediamo sia giusto opporsi ad ogni forma di populismo, anche di matrice sindacale. È nel perimetro della competenza e della responsabilità unitaria che si devono cercare le migliori soluzioni. Uscire da questo perimetro vuol dire assumersi responsabilità molto gravi e invitare a giocare a chi la spara più grande: perché non proporre aumenti di 500 o 700 euro? Siamo certi che i lavoratori sarebbero tutti d’accordo. Ma non è così che si ottengono risultati. E chi fa sindacato e contrattazione da tanti anni dovrebbe saperlo. Almeno che non intenda fare autocritica nei propri confronti, e dire che finora non ha saputo stare ai tavoli e negoziare su ciò che è giusto per i lavoratori”.
“Da parte nostra – ha concluso il sindacalista – siamo ben consapevoli che la questione salariale è un nodo fondamentale del nostro Paese. Ma il traguardo non si taglia a suon di slogan e comunicati: bisogna elaborare e rivendicare contenuti seri, sfidanti per le imprese, che legano le retribuzioni all’innalzamento della produttività, all’innovazione, all’evoluzione di relazioni industriali sempre più partecipative. Ecco perché faremo di tutto per tenere dritto il timone dell’unità e stare ai tavoli con proposte ponderate e concrete. Perché questa è la contrattazione, questo è il nostro mestiere”.
Fonte: www.faicisl.it
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