29 dicembre 2018

REGIONE. MUSUMECI: BILANCIO DOPO L'EPIFANIA. "PER UN ROMA-CATANIA 540 EURO". MUSUMECI S'È SOFFERMATO SUI SINDACATI. "MAI UNA PAROLA DI RINGRAZIAMENTO, MA È MAI POSSIBILE? NEMMENO DI FRONTE AGLI AUMENTI PER I FORESTALI E AL CONTRATTO PER I REGIONALI"


Dal sito livesicilia.it

La conferenza stampa di fine anno del governatore. "La Finanziaria? C'è una parte di Pd che dialoga. Dai sindacati mai un ringraziamento"

PALERMO - "
L'ultimo sforzo è evitare di pubblicare il bilancio della Regione a maggio. Se possiamo approvarlo entro l'esercizio 2018 magari subito dopo l'Epifania sarà un bel risultato, se non riusciamo a farlo e lo approviamo entro il 31 gennaio anche questo sarà un bel risultato. Ma che senso ha contestare un bilancio che deve essere agile e snello dato che poi sarà il collegato a contenere le proposte parlamentari che dovranno essere ragionevoli? Per questo oggi in aula contiamo sul senso della responsabilità della coalizione e delle opposizioni per approvare il bilancio e poi lavorare subito dopo al collegato". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel tradizionale scambio di auguri di fine anno con la stampa.

E ancora:
"Un governo che non ha maggioranza e che riesce a superare le tempeste, i marosi e una campagna pubblicitaria denigratoria merita rispetto da parte delle opposizioni e anche delle organizzazioni sindacali". Musumeci s'è soffermato sui sindacati. "Mai una parola di ringraziamento, ma è mai possibile? Nemmeno di fronte agli aumenti per i forestali e al contratto per i regionali".

Parlando del dossier sulla continuità territoriale aperto con Roma su cui ci sarà un confronto istituzionale, Musumeci ha riferito ai cronisti un episodio che gli è accaduto qualche giorno fa: "Sono stato a Roma a spese mie e quando dovevo anticipare il viaggio di ritorno per raggiungere Catania a seguito del sisma mi è stato detto di pagare 540 euro per il volo Roma-Catania della compagnia italiana, 540 euro sono mezzo stipendio di un impiegato e di un operaio", ha sottolineato il governatore.

Il governatore ha anche lanciato l'allarme sulla spesa dei fondi comunitari: "Forse non ci arriviamo, ma questo lo posso dire tra 48 ore perché ogni assessore sta lavorando per poter produrre la certificazione necessaria. L'Ue ci chiede un tetto di 674 milioni di euro, vi posso dire che abbiamo superato i 570 milioni. A questo punto non so se riusciamo a raggiungere il target e non so se gli uffici stiano producendo certificazione voglio augurarmelo, ma comunque rispetto ai 6 milioni che abbiamo trovato quando ci siamo insediati avere potuto impegnare ed erogare tante risorse è già un motivo di orgoglio".

Musumeci ha aggiunto: "Rimarrebbe l'amarezza per essere penalizzati da Bruxelles, ma questa amarezza non mi sento di poterla assimilare assieme ai colleghi perché se non abbiamo fatto miracoli ci siamo andati vicini". "Nessuno avrebbe scommesso di lambire il target, non ci avrebbe creduto nessuno - ha concluso -. Abbiamo impegnato i dipartimenti fino al massimo con una profusione di energie assolutamente inimmaginabili".

Il governatore ha affrontato anche i nodi strettamente legati alla politica regionale rispondendo a una domanda sul possibile dialogo con le opposizioni sulla manovra: "Noi abbiamo messo in conto da diversi mesi di aprire un confronto con le opposizioni, poi quando ci dobbiamo confrontare sorgono mille problemi e non si capisce perché. C'è una parte del Pd che ha mostrato senso di responsabilità, spero che tutto il Pd si renda conto che in un momento di drammatica realtà serva l'impegno da parte di tutti. Il bilancio snello deve essere un obiettivo perseguito da tutti, dal governo e dalle opposizioni - ha aggiunto Musumeci -. Poi c'è il collegato come strumento per confrontarsi con ogni gruppo parlamentare, intanto l'intesa può essere aggiunta, si può fare in diretta, niente di riservato. Lo abbiamo detto al M5s e al Pd, a tutti e due i Pd, e a 'Sicilia Futura'. Da parte nostra c'è la buona volontà per confrontarci".

"La nostra strategia di riforma non punta a produrre quante leggi più possibili. Leggevo dichiarazioni di Davide Faraone e prima di lui del suo nemico anzi collega di partito Giuseppe Lupo: questo governo non ha prodotto leggi. Ma davvero siamo convinti di illudere il popolo siciliano? Ne abbiamo migliaia di leggi inapplicate. Un governo non si misura dal numero dei ddl che propone all'aula, ma dagli obiettivi che riesce a raggiungere", ancora Musumeci. "La nostra stagione di riforma prevede 10-12 disegni di legge, 4 già presentati, altri 6 li presenteremo nei prossimi mesi. Ma se il Parlamento non ha portato avanti nessuna dei 4 ddl come si fa a chiedere al governo di presentare leggi?", ha sottolineato Musumeci. Il governatore ha fatto riferimento ai ddl su pesca, rifiuti, semplificazione amministrativa e lavori pubblici, mentre per quelli futuri ha citato la riforma forestale, i consorzi bonifica, la gestione delle riserve e l'omogeneizzazione degli enti in agricoltura. "Noi non abbiamo bisogno di produrre leggi perché non ne ha bisogno il popolo siciliano, semmai serve una riorganizzazione delle leggi con testi unici - ha affermato Musumeci - Siamo serenamente convinti di essere sulla strada giusta, non abbiamo creato rimpasti in giunta o sostituito assessori".
(ANSA)


28 Dicembre 2018

Fonte: livesicilia.it






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