Dal sito livesicilia.it
di Salvo Toscano
Grillini pronti a dare battaglia. Ecco il parere con cui obietteranno al no degli uffici.PALERMO - E ora si prepara la sfida in punto di diritto. Il documento di 59 pagine dei tecnici dell'ufficio di presidenza dell'Ars dice no al taglio dei vitalizi degli ex deputati regionali, richiesto dai 5 Stelle. La memoria dell'associazione degli Ex parlamentari dell'Ars presentata all'Ufficiod i presidenza contestava la legittimità della proposta del vicepresidente dell'Ars Giancarlo Cancelleri sulla rideterminazione degli assegni che vanno agli ex deputati e ai loro eredi, sostenendo che la stessa fosse “in contrasto con diverse norme e principi di rango costituzionale”. E sembra che gli uffici di Palazzo dei Normanni si muovano su questo stesso solco. Il taglio proposto dai 5 Stelle porterebbe a risparmi per circa 7 milioni, quasi 8. E i grillini non sono disposti a indietreggiare, anche di fronte al parere negativo degli uffici, che dovrebbe arrivare oggi in Consiglio di presidenza. Il bracci di ferro, insomma, continuerà. Ed è nota l'avversione alla misura da parte del presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè.
I grillini però sono pronti a battersi. E si presenteranno armati di un parere del Consiglio di Stato, il massimo organo di giustizia amministrativa, richiesto dalla presidenza del Senato e rilasciato a fine luglio. All'organo consultivo si chiedevano tre quesiti: con quale atto fosse meglio adottare la misura del taglio dei vitalizi dei senatori; se la stessa prospettasse problemi di incostituzionalità; se i parlamentari votanti tale misura potessero incorrere in profili di responsabilità. Nel parere, il Consiglio di Stato ha ritenuto la deliberazione del consiglio di presidenza “strumento astrattamente idoneo”. Ricordando anzi tutto che “va dato atto che non sussiste uniformità di vedute in ordine alla riconducibilità dei vitalizi (o del trattamento pensionistico) parentesi alla riserva di legge. Quanto alla questione di legittimità costituzionale, il parere fa un lungo excursus nella giurisprudenza. Sottolineando tra l'altro che un intervento sugli assegni “ancorché più elevate deve essere contenuta in limiti di sostenibilità e non superare livelli apprezzabili”, secondo la Corte Costituzionale. E in altra decisione la Consulta, ricorda il Consiglio di Stato, ha sottolineato l'analogia con il premio assicurativo a favore dei terzi del vitalizio degli ex parlamentari. “Sembra potersi dedurre che un intervento normativo in materia debba rispettare i parametri del quadro costituzionale tenendo conto delle peculiarità proprie dei vitalizi”, concludono i consiglieri di Stato (estensori Giulio Veltri, Giovanni Grasso, presidente Mario Luigi Torsello). “In particolare i criteri di riferimento generali sembrano essere i seguenti: è possibile incidere sulle situazioni sostanziali poste dalla normativa precedente cioè sull'affidamento al mantenimento della condizione giuridica già maturata solo allorché la nuova disciplina sia razionale, non arbitraria, non pregiudichi in modo irragionevole la situazione oggetto dell'intervento e sussista una causa normativa adeguata e giustificata da un'inderogabile esigenza di intervenire o da un interesse pubblico generale”. Infine, in merito al terzo quesito, il Consiglio d Stato esclude che possano sussistere profili di responsabilità dei parlamentari che votino queste modifiche.
Questi gli argomenti giuridici su cui i 5 Stelle vogliono dare battaglia seguendo le orme del Parlamento nazionale, contro la cui determinazione sono puntualmente fioccati i ricorsi proprio come avvenuto nei consigli regionali che hanno provato a mettere mano ai vitalizi. Ma sul tema i girllini tirano dritto. E ricorda Cancelleri: “Il governo del Cambiamento ha previsto nella manovra un taglio del 30% dei trasferimenti statali alle Regioni che non tagliano i vitalizi. Per la Sicilia parliamo di una riduzione di 9 milioni". La partita è aperta.
13 Novembre 2018
Fonte: livesicilia.it
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