29 ottobre 2018

ETNA E NEBRODI: FORESTALI BEFFATI «ALLERTA METEO E POI C’E’ IL SOLE»


Dal sito www.bronte118.it

28 Ottobre 2018
Monta la protesta degli operai forestali della zona dei Nebrodi e dell’Etna, per la chiusura dei cantieri, considerata la previsione di condizioni meteorologiche avverse. Infatti, negli ultimi giorni, gli operai sono stati rimandati a casa, specie quando gli allerta meteo diffusi in tempo dal Dipartimento della Protezione civile, erano arancioni o rossi. «Ci è capitato di tornare a casa e vedere spuntare il sole – dicono con disappunto gli operai – con conseguente danno sia per il completamento delle giornate lavorative, sia dal punto di vista economico con la mancata retribuzione della giornata lavorativa». Ma è di tutt’altro avviso Antonino De Marco, responsabile dell’Azienda Forestale, che con fermezza ribatte alle considerazioni degli operai forestali. «Gli operai devono capire che non è sempre possibile rimanere nei cantieri. Tutto il personale che opera sul territorio gode della mia fiducia ed è perfettamente in grado di capire se le condizioni permettano di lavorare o meno». «La cosa più importante – aggiunge De Marco – non è solo se piove o meno, ma garantire in ogni momento la sicurezza dei lavoratori, che potrebbe venire compromessa anche dal terreno scivoloso o da un improvviso temporale con lampi e tuoni. Nessuno – conclude il dirigente dell’Azienda Forestale – ha voglia di rimandare a casa gli operai senza delle serie motivazioni e comunque anche in questo caso sono tutelati dal punto di vista contributivo». Purtroppo, spesso, i ritardi nelle assunzioni, dovuti a diversi motivi (in primis la copertura finanziaria) portano gli operai forestali a completare le giornate nei mesi invernali, quando le condizioni meteo non sempre sono favorevoli per potere lavorare.
LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 28-10-2018

www.bronte118.it





3 commenti:

  1. "La cosa più importante non è solo se piove o meno, ma garantire in ogni momento la sicurezza dei lavoratori, che potrebbe venire compromessa anche dal terreno scivoloso o da un improvviso temporale con lampi e tuoni...".Il dott. De Marco ha forse dimenticato o ha voluto dimenticare, a proposito della sicurezza dei lavoratori, che deve essere "garantita in ogni momento", che nel 2014 in provincia di Siracusa e più propriamente nel demanio di Santa Venere, mandava i lavoratori nei cantieri con pullman di 32 posti a transitare su piste forestali impraticabili da tali mezzi di trasporto, in zone in cui non vi era nessuna copertura di rete telefonica, li faceva scaricare in quelle zone come fossero merci, dopo di che il pullman se ne andava e ritornava solo a fine giornata, e gli operai rimanevano là fino a fine lavoro restando in balia, spesso, di temporali con conseguenti fulmini e tuoni e senza alcun riparo.I lavoratori erano cioè costretti a stare abbandonati a se stessi e senza poter comunicare in caso di malore o infortunio con nessuno. Lascio immaginare a voi in che condizione di sicurezza il dott. De Marco faceva lavorare gli operai.
    Costantino Vito

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  2. credo che il fine ultimo di certi personaggi, e far quadrare i conti nelle proprie tasche.

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    1. La cosa peggiore è che lo fanno sulle spalle di coloro che spesso non arrivano alla fine del mese. E pensare che se ne fa un vanto di essere figlio di minatore facendo credere ai lavoratori di essere dalla loro parte.
      Costantino Vito

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