12 ottobre 2018

COSA SIAMO?


di Antonino Lomonaco
Vi sono, a mio parere, nell’ultima relazione della commissione europea riferita all’ambiente, tre punti salienti, su cui riflettere e decidere bene.
Eccoli:
1) <<È anche necessario investire molto di più nella gestione delle foreste, per garantire l’applicazione delle migliori pratiche in tutta Europa. Come emerso chiaramente una volta di più nel corso dell’estate 2018, resta ancora molto lavoro da fare in fatto di prevenzione e l’Europa deve rimanere in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici.” >>

2) <<L’ultima relazione evidenzia una netta tendenza al prolungamento della stagione degli incendi rispetto agli anni precedenti, con incendi che si verificano adesso anche ben oltre i mesi estivi caratterizzati da caldo e siccità (luglio-settembre)>>

3) <<La  regione mediterranea rimane la più colpita. Di recente, tuttavia, estati insolitamente secche in Europa centrale e settentrionale hanno favorito incendi di notevole portata in paesi come la Svezia, la Germania e la Polonia, che storicamente ne registrano molto pochi.>>

Già da questi punti emerge tutta l’importanza degli investimenti atti a garantire le buone pratiche di gestione delle aree boscate, in un periodo in cui è sempre più chiaro l’impatto dei cambiamenti climatici, dovuto alle azioni che il sistema sociale umano ha sull’intero pianeta. 
Tale relazione è corroborata dal rapporto degli esperti O.N.U., riunitasi, recentemente in Corea del sud, la quale indica un orizzonte davvero limitato per una riconversione intelligente, consapevole, così come presumiamo, presuntuosamente, di poter essere noi tutti, come specie.

Nel nostro piccolo, gli addetti allo spegnimento incendi boschivi, abbiamo fatto e continueremo a fare la nostra parte. Soprattutto in una terra di confini com’è la Sicilia. 
Confini ambientali, climatici,... etici.
Trovo che sia di fronte alle difficoltà, rappresentate da un confine, che si affinano le migliori qualità, anche se si rasenta la rovina: anzi proprio per questo! 
Di fronte alla rovina, “il meglio”, deve essere ancora più motivato rispetto ad altre circostanze: rispetto ad un contesto, di per sè, virtuoso. 
Perchè è facile essere virtuosi in condizioni virtuose! 
A nostro merito basta ricordare che non abbiamo mai permesso ad un incendio di durare più di qualche giorno, a differenza dei mesi in altri ambiti e nazioni, persino sub-polari. 
E dire che se non si intervenisse, con la nostra arsura estiva, un incendio iniziato a Catania finirebbe, di certo, a Trapani. E solo perchè lì troverebbe di fronte il mare! 
Con ciò non nego le nostre insufficienze, anzi le ricordo come motivo ulteriore di merito nell’efficienza del nostro intervento contro le fiamme, con le attrezzature, mezzi, dispositivi di sicurezza, non sempre adeguati alle condizioni reali vissute. Persino con la sufficienza di alcuni di noi. Non può esserci vergogna per la paura di fronte ad un pericolo, ognuno deve misurare sempre le proprie forze e rispondere per quel che si ritrova. Altra cosa è, invece, il lassismo e la negligenza, diffusa, però, in ogni contesto di ufficio, da quella componente parassita, che si adagia sul buon senso altrui. 
Come si è potuti arrivare alle condizioni in cui si ritrova l’intero nostro pianeta, se non solo attraverso questa tipologia umana, più o meno, diffusa in ogni dove?!
Addirittura, forse, genericamente prevaricante!

Voglio ricordare che spegnere incendi boschivi è una fra le attività più estenuanti che possano esserci.   
Alla fatica fisica dei movimenti per le operazioni in terreni aspri e malgevoli, nella nostra calura estiva sub-tropicale, dentro la tuta ignifuga, casco, guanti, ecc. Spesso si aggiunge anche la mancanza di respiro per l'inalazione del fumo della combustione, contro cui si sta combattendo. 
Questo viene a mancare proprio quando, invece, si avrebbe un gran bisogno di aria pulita e fresca. 
Tutto ciò sfianca in un modo inimmaginabile per chi non lo abbia mai provato.   
Eppure, capita, che in quei momenti ci si sente vivi come non mai: si sta lottando, assieme, senza alcuna inibizione, per eliminare un pericolo mortale.   
E’ in momenti simili che si assapora maggiormente la vita e si prende coscienza del valore delle cose che la riguardano. 
In questo senso, la nostra attività, assume una valenza persino etica e formativa, come poche altre.

Eppure cosa siamo?...

La relazione della commissione europea, i rapporti O.N.U. sull’ambiente, ci dicono dell’importanza del nostro compito. 
Un’importanza che, tuttavia, continua ad essere trascurata da una politica sconsiderata e ipocrita.

Dove sta l’inghippo?...
In quale altro mondo vivono i politicanti che reggono le sorti del domani?





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