Dal sito www.tg24.info
(di Anna Ammanniti) Il 15 ottobre del 1822 nasceva il Corpo Forestale dello Stato, alle dirette dipendenze del Ministero delle Politiche Agricole, per la salvaguardia dell’ambiente, della flora e della fauna, con un personale che, al 31 dicembre del 2016, contava circa 8 mila tra uomini e donne.
Il 31 dicembre del 2016 il Corpo Forestale dello Stato veniva soppresso per “risparmiare denaro pubblico!”. Il Governo attraverso la Riforma Madia del 2015 ha dato un “taglio alle spese pubbliche” disponendo l’assorbimento del Corpo Forestale in altre forze di polizia. Con il decreto legislativo n.177/2016 i Forestali sono stati “assorbiti” parte dai Carabinieri, parte dai Vigili del Fuoco, altri nella Polizia di Stato e Guardia di Finanza. È davvero un peccato aver dovuto rinunciare ad ottomila specialisti del Corpo Forestale sia in materia ambientale che nel contrasto agli incendi boschivi che ora…fanno anche altro. Basta pensare che già negli anni 70 era uno dei primi reparti ad utilizzare gli elicotteri nello spegnimento degli incendi. L’Italia ha dovuto rinunciare ai Forestali costantemente impegnati nella difesa della natura, preparati a farlo sia dal punto di vista tecnico che scientifico, caratterizzati da autentica passione per la protezione della natura. Per casualità o altro, dopo l’abolizione del Corpo Forestale nell’estate del 2017 gli incendi boschivi aumentarono in modo esponenziale e ci fu addirittura il divieto di spegnerli per gli ex forestali, lasciando la competenza esclusivamente ai Vigili del Fuoco che sono rimasti comunque in numero troppo esiguo. Così le ex divise grigioverde da professionisti dello spegnimento degli incendi boschivi con le funzioni di Dos (Direttore operativo spegnimento) non hanno potuto più gestire le emergenze. Agli ex Forestali hanno lasciato la competenza di fare il “censimento delle aree percorse dal fuoco”. La riforma Madia, a conti fatti, non ha ottenuto alcun risparmio di spesa pubblica, anzi, fino ad oggi è costata tanti altri milioni di euro per l’adeguamento dei mezzi, delle divise delle insegne davanti alla Caserme e scontentando un po’ tutti, sia gli ‘assorbiti’ che gli ‘assorbenti’. Da una previsione dell’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi si sarebbero dovuti risparmiare circa 100 milioni di euro dall’accorpamento, ma dati alla mano dell’allora Ministro Roberta Pinotti, la realtà ha parlato di 5 milioni subito spesi per adeguare la nuova situazione. Inoltre sono stati spesi oltre 100 milioni per le Regioni che hanno dovuto affittare i mezzi aerei antincendio, una volta venivano forniti in cambio delle sole spese vive. Da non sottovalutare il fatto che degli ottomila ex Forestali solo 6300 sono rimasti ad occuparsi di ambiente, la tutela ambientale ha così perso 1800 uomini e 30 elicotteri.
L’attuale Governo, con il neo Ministro Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, avrebbe intenzione di ricostituire il Corpo Forestale. Intanto il prossimo 19 marzo si attende la pronuncia della Consulta sulla legittimità della soppressione del Corpo Forestale dello Stato: nell’ambiente si auspica la cancellazione di una riforma insensata e inefficace. E nel caso….chi paga? Oggi il Corpo Forestale dello Stato compie 196 anni e l’Italia ne ha estremamente bisogno. Auguri ai forestali.
Anna Ammanniti
Fonte: www.tg24.info
NO ALLA SOPPRESSIONE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO
Non si cancellano con un tratto di penna 196 anni di storia del glorioso Corpo Forestale dello Stato
Anche il nostro Blog ha aderito
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