Dal sito livesicilia.it
Prima delle ferie, la nomina di altri collaboratori. Oggi il rientro nel giorno del convegno con Cuffaro. L'ultima polemica. E le leggi aspettano.
PALERMO - A Palazzo dei Normanni si riaprono le porte di Sala d’Ercole. Oggi, dopo 36 giorni di ferie, l’Assemblea regionale siciliana tornerà a riunirsi e il cronometro d’oro che misura le ore di aula riprenderà a girare dopo la pausa estiva. Ma prima di andare in vacanza, alcuni deputati hanno pensato bene di nominare altri consulenti. Il tempo di registrare i nuovi contratti e poi, tutti al mare fino alla riapertura di oggi.
Due ore di Aula in 43 giorni
L’assemblea regionale si è riunita in aula l’ultima volta il 7 agosto. Oggi quindi è il 36esimo giorno dall’ultima seduta. La penultima riunione d’aula si era svolta invece il 31 luglio. Insomma, negli ultimi 43 giorni il parlamento siciliano si è ritrovato a Sala d'Ercole solo in una occasione. E per una seduta durata effettivamente un paio d'ore. Eppure, mentre l'Ars restava ferma, pagava già i primi stipendi dei collaboratori messi "a contratto" pochi giorni prima delle ferie.
I consulenti "estivi"
Chi sono i nuovi arrivati a Palazzo dei Normani? Si tratta di nuovi collaboratori di deputati che appartengono al consiglio di presidenza. In tutto i nuovi assunti all’Ars sono otto. Date le lunghe ferie i maligni potranno pensare che ancora non abbiano messo piede a Palazzo dei Normanni. Di certo, in quasi tutti i casi, il loro contratto è efficace già dal primo agosto. Pochi giorni prima, delle "meritate" ferie estive dei deputati.
Così negli uffici del deputato segretario Gaetano Galvagno (Fdi) arrivano tre collaboratori, tutti con un compenso lordo pari a 1413 euro circa: Luca Tabita che dal 19 luglio affiancherà Galvagno fino alla revoca dell’incarico e Filippo Bucolo e Francesco Paladino che hanno firmato un contratto per cinque mesi, dal primo d’agosto alla fine dell’anno.
Il deputato segretario Edy Tamajo (Sicilia Futura) a far data dal primo di agosto e per la durata di un anno ha assunto cinque collaboratori. Quattro avranno uno stipendio lordo di 1109 euro. Sono Loredana Bellia, Angelo Falco, Provvidenza Ferrara e Giuseppina Stefania Mandalà. Un ultimo incarico, dal valore lordo di 1174 euro, è stato conferito a Filippo Landolina, candidato alle regionali nelle liste di Sicilia Futura nella provincia di Palermo.
Si riapre, tra le polemiche
Oggi, quindi, l’Ars torna con un ordine del giorno che prevede le comunicazioni del presidente e per il question time, la trattazione cioè di quattro fra interpellanze e interrogazioni sulle politiche turistiche del governo.
Ma, più che per il menu dell'Aula, la giornata di Palazzo dei Normanni sarà segnata dal convegno dal titolo, "Oltre le sbarre. Uno sguardo ai diritti e alle tutele dei figli dei detenuti". Un incontro, che ha fatto scoppiare la polemica fra le forze parlamentari per una partecipazione prevista, quella di Totò Cuffaro, l’ex presidente della Regione che, dopo quasi un decennio, torna all’Ars da privato cittadino. Qualche deputato (in particolare gli esponenti del Movimento cinque stelle) ha proposto per l’ex governatore una sorta di "daspo" da Palazzo dei Normanni mentre qualcuno, da Claudia Fava ad Antonello Cracolici, si è schierato dalla parte del diritto di Cuffaro a raccontare la sua esperienza e la sua opinione.
Dieci mesi di polemiche
E le polemiche in questi primi mesi di legislatura hanno avuto un ruolo da protagoniste nella vita del Palazzo, forse più delle riforme attese dai siciliani e, alcune, presentate dal Governo e in attesa di essere discusse dall’assemblea. Mentre l’Ars ha svolto dall’inizio dell’anno appena 44 sedute, mediamente sei al mese e una e mezza a settimana, le cronache politiche siciliane hanno narrato – dalla più recente alla più datata - la polemica sul ritorno di Cuffaro all’Ars, la polemica per la visita della presidente di Malta a Palazzo dei Normanni, l’ennesima polemica sui tetti agli stipendi dell’Ars e sui vitalizi da abolire.
Le leggi che predono polvere
Tutto questo mentre sono rimasti sulla scrivania e non sono ancora approdati in aula alcuni disegni di legge che potrebbero rendere più moderna la Sicilia. Il governo ha presentato infatti, per citarne alcuni, i disegni di legge per regolare il diritto allo studio, la gestione dei rifiuti, e lo sviluppo della pesca mediterranea. Il numero delle materie si amplierebbe ancora di più se si considerassero tutti i disegni di legge presentati dai deputati. Alcuni progetti di legge sono agli esami delle commissioni. Quelli sul randagismo e per l’uso terapeutico della cannabis in commissione Sanità, i ddl per la riforma 24 nel settore della formazione professionale all’esame della commissione Cultura.
Ma bisogna far presto. Il governo ha già presentato i ddl per approvare i debiti fuori bilancio e dovrà presentare la manovra di assestamento. Poi sarà di nuovo alle porte la nuova sessione di bilancio che non consentirà ai deputati qualsiasi discussione diversa da quella che riguardi la finanziaria. Il vicepresidente della Regione e assessore all'Economia Gaetano Armao spera infatti di presentare all'Assemblea il ddl della legge di stabilità entro novembre per impedire i soliti ritardi spesso censurati dalla Corte dei Conti. Se così dovesse essere all'Ars rimangono meno di due mesi per esitare qualche riforma.
13 Settembre 2018
Fonte: livesicilia.it
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