Dal sito nuke.flaicgilcatania.it
“Lo stato di agitazione – dichiara il Segretario generale della Flai Cgil di Catania, Pino Mandrà – è la risposta all’idea sbagliata del governo regionale di non avviare l’iter di stabilizzazione dei lavoratori stagionali, e al mancato pagamento delle retribuzioni. Gli operai sono stati avviati in netto ritardo rispetto alle reali necessità del Consorzio e della nostra agricoltura, con la conseguenza che gli stipendi non vengono pagati a lavoratori che sono stati fermi per ben 7 mesi. Stiamo programmando, in concomitanza con lo sciopero, un'iniziativa eclatante a Sferro, sede operativa del Consorzio di bonifica di Catania, per informare l’opinione pubblica dei problemi di questi lavoratori e delle loro famiglie.
Il governo regionale, che si è insediato a fine 2017 – prosegue Mandrà –, ha gestito in maniera discutibile settori importanti quali forestazione e Consorzi di bonifica, avviando in notevole ritardo rispetto alle esigenze di questi comparti, i lavoratori stagionali. Tutto ciò ha provocato enormi disagi sia per ciò che attiene la preparazione della campagna irrigua, sia per quel che riguarda l’antincendio boschivo, che andrebbero, al contrario, programmati per tempo.
Per i Consorzi di bonifica – aggiunge il Segretario Flai – l’allora governo Crocetta licenziò, a firma dell’ex assessore Cracolici, una riforma che aveva, quanto meno, il merito di riordinare il settore, unificando i vecchi 9 consorzi in 2. L’attuale governo era chiamato a dare seguito ad una serie di atti propedeutici all’attuazione della riforma che, in sostanza, rispondono alla questione centrale: i debiti. Ma la Regione non è riuscita a intervenire sulla questione dei debiti e non ha minimamente messo mano alla stabilizzazione dei lavoratori stagionali, che sono necessari per attivare i motori, bloccando l’iter della riforma del precedente governo.
Infine, Mandrà interviene anche sulla questione voucher, dopo la proposta di reintroduzione da parte del Ministro Centinaio: «È un tentativo di destrutturare e deregolamentare il lavoro agricolo, perché si vuol tentare di pagare tutto il lavoro stagionale con questo mezzo, cancellando il lavoro agricolo contrattualizzato e i diritti connessi. Si tratta del ritorno del lavoro nero e dei caporali, contro cui la Flai si batte da sempre e che ha coronato una lunga battaglia ottenundo la Legge 199/2016 detta “anticaporalato”. Da un ministro della Repubblica ci attenderemmo, invece, un chiaro ed inequivocabile intervento sul collocamento, per prevenire l’azione dei caporali che avvantaggia solo l’impresa disonesta che fa affari sulla pelle dei lavoratori».
(7 luglio 2018)
Fonte: nuke.flaicgilcatania.it
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