28 aprile 2018

LA FINANZIARIA 2018 ALL’ARS: CONFERMATE LE PENALIZZAZIONI VOLUTE DAL GOVERNO CROCETTA. SI È CONSUMATO UN FATTO GRAVISSIMO AI DANNI DEI LAVORATORI FORESTALI


Dal sito www.inuovivespri.it

Dopo aver confermato la ‘macelleria’ sociale per i lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali e, in generale, per la Formazione professionale, il Governo Musumeci, in combutta con il solito PD, ha operato una prima ‘tosatura’ in danno degli operai della Forestale. L’affondo di Vincenzo Figuccia. Il Governo battuto in Aula sulla zootecnia e sul biglietto unico nei trasporti. ‘Bocciata’ anche la norma per la prima casa per le famiglie povere 

In un clima di grande confusione politica e parlamentare prosegue, nel Parlamento siciliano, il dibattuto sulla Finanziaria 2018. Man mano che si va avanti (di mezzo, come abbiamo ricordato ieri, c’è stato uno stralcio della presidenza dell’Ars non esattamente motivato in termini tecnico-giuridici…) si manifestano tre elementi. Vediamoli.

Il primo elemento sono i tagli. D’accordo con Roma, il Governo di Nello Musumeci – per fortuna non sempre sostenuto dalla maggioranza dell’Aula – sta provando a tagliare risorse a destra e a manca. Quella di Musumeci, insomma, non è la Finanziaria dello sviluppo, ma del sottosviluppo.

Il secondo elemento sono le operazioni speculative. Alcune sono già state ‘sgamate’, altre no. Si tratta di speculazioni volute da comitati di affari che stanno dietro potentati vari, in parte riconducibili al centrodestra e, in parte, ad altre forze politiche.

Il terzo elemento è lo sfaldamento non della maggioranza – perché in Aula il Governo Musumeci non ha una maggioranza – ma del centrodestra e, in generale, del quadro politico.

Cominciamo dalle penalizzazioni. Dopo aver preso in giro i lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali e, in generale, della Formazione professionale, il Governo Musumeci – in questo caso con l’avallo della maggioranza dell’Ars, ha assestato un duro colpo agli operai della Forestale.

Il metodo scelto per penalizzare questo settore lo descrive con puntualità, in un comunicato, il parlamentare Vincenzo Figuccia:

“Oggi (ieri per chi legge ndr) si è consumato un fatto gravissimo ai danni dei lavoratori forestali. Su un sub emendamento presentato dal Partito Democratico e votato positivamente a scrutinio segreto, si calpestano i diritti e le aspettative dei forestali medesimi. Di fatto, non dalla porta, ma dalla finestra viene ratificato un contratto integrativo truffa (delibera di Giunta 404) firmato dal precedente governo Crocetta. Il contratto firmato nel 2017, all’epoca senza copertura finanziaria, prevede anche:
– la non puntualità nei pagamenti degli stipendi attraverso una nota a verbale (art. 15);
– il taglio del chilometraggio percorso che ha comportato l’apertura di contenziosi tra lavoratori e la stessa amministrazione (art. 19);
– la non riscossione degli arretrati contrattuali (art. 30).
Speravo in qualcosa di più, a garanzia di un comparto che meriterebbe risorse aggiuntive attraverso le quali garantire le giornate, la campagna antincendio e il rilancio di un settore in estrema sofferenza”.

Come potete notare, per penalizzare i lavoratori forestali la minoranza che a Sala d’Ercole sostiene il Governo Musumeci si è messa d’accordo con i deputati del PD (tutt’e undici? non lo sappiamo). Insieme, la nuova ‘coppia di fatto’ Musumeci-PD, hanno assestato un duro colpo ai forestali rispolverando i ‘fasti’ del Governo di Rosario Crocetta…


Tra oggi e domani proveremo a illustrare cosa prevede la Finanziaria, comprese le ‘operazioni truffalde’. Se non l’abbiamo fatto fino ad ora è perché – come abbiamo raccontato ieri – la presidenza dell’Ars di Gianfranco Miccichè si è divertita a stralciare norme a destra e a manca…

Da segnalare, ieri, la doppia “inchiummata” per il Governo sul biglietto unico per i trasporti in Sicilia e sulla fusione tra l’Istituto Zootecnico e l’Istituto per l’Incremento ippico.

Quest’ultimo articolo della Finanziaria 2018 – per fortuna ‘bocciato’ dall’Aula, è la dimostrazione palmare dell’inconsistenza amministrativa e programmatica del Governo Musumeci e, contemporaneamente, della scorrettezza politica e istituzionale della presidenza dell’Ars retta da Gianfranco Miccichè.

Come abbiamo già sottolineato, il presidente Miccichè, sorretto dall’ineffabile Segreteria generale dell’Ars, ha stralciato alcune norme perché non si può trasformare la Finanziaria in una legge omnibus e perché certe questioni vanno approvate con riforme di settore.

Sotto questo profilo la presidenza dell’Ars si è comportata con correttezza. Poi, però, ha lasciato in Finanziaria una norma sulla zootecnia, settore economico strategico per la Sicilia.

Rispetto alla zootecnia, il Governo Musumeci – che in agricoltura si è ancora una volta dimostrato un Governo dilettantismo e pressappochismo – d’accordo con la presidenza dell’Ars, ha lasciato in Finanziaria una fusione (come già ricordato, tra l’Istituto Zootecnico e l’Istituto per l’Incremento ippico) che, se approvata, avrebbe avuto solo un obiettivo: risparmiare, secondo i dettami di Roma, da dove – così come avveniva con Crocetta – Musumeci prende ordini…

Per fortuna – lo ribadiamo – l’Aula non ha approvato questa norma truffaldina. Meno male: dopo la ‘scomparsa’ dell’Associazione siciliana allevatori per manifesto fallimento (a proposito: perché l’attuale Parlamento dell’isola non fa luce su come e dove sono finiti i soldi dell’Associazione siciliana allevatori’) alla zootecnica siciliana serve una legge di settore e non pannicelli caldi e, meno che mai, fusioni al risparmio…

Da segnalare, anche, l’affossamento dell’articolo 8, sempre della Finanziaria 2018, che così recitava:

“1. Al fine di agevolare l’acquisto, la costruzione e/o l’intervento di recupero
edilizio della prima casa, il Dipartimento regionale delle infrastrutture della
mobilità e dei trasporti è autorizzato a concedere contributi in conto capitale, nei limiti dello stanziamento di bilancio, in favore di nuclei familiari con reddito familiare inferiore a 20 migliaia di euro annui nelle forme previste dalla legge, costituitisi da non oltre tre anni.
2. Per le finalità del presente articolo è autorizzata, per l’esercizio finanziario
2018, la spesa di 8.247.094,92 euro.

3. Con decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale delle
infrastrutture della mobilità e dei trasporti sono determinate le modalità di
intervento”.

Insomma, erano 8 milioni e 200 mila euro circa per la prima casa in favore delle famiglie con redditi inferiori a 20 mila euro all’anno. ‘Bocciata’.






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