21 Aprile 2018
Il "sì" arriva a colpi di maggioranza: contrari Pd e M5S. Lupo: "Somma di coriandoli". Transito degli ex Pip in Resais. Dieci milioni per i siti Unesco. Via libera all'estensione del reddito di inclusione
di GIUSI SPICA
Scongiurati i tagli ai teatri per stipendiare i forestali (almeno per ora), restano quelli agli enti culturali privati. Sì anche alla proposta di far transitare duemila 500 ex Pip alla società regionale Resais. Sono le principali novità della Finanziaria approvata dopo la maratona notturna dalla commissione Bilancio dell'Ars. Il via libera è arrivato intorno alle 8 dopo una lunga maratona notturna. A votare i documenti è stata la maggioranza, mentre si sono schierati contro il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico. Lunedì la manovra sbarca in aula che farà una maratona per approvarla entro la fine di aprile. Un passaggio che rischia essere in salita. Non a caso il presidente della Reegione fa subito arrivare un messaggio alla sua maggioranza perché si ricompatti a Sala d'Ercole: "Esulta il presidente della Regione Nello Musumeci: "Esprimo sincero apprezzamento per il lavoro portato avanti da tutta la commissione, ad iniziare dal suo presidente, e per il risultato ottenuto nel rispetto dei ruoli di coalizione di governo, e di opposizione. Spero che lo stesso clima si ritrovi in aula dove il governo sarà pronto a ricevere proposte e suggerimenti. Ci muoviamo in un contesto assai difficile per la penuria di risorse, ma abbiamo l'entusiasmo di chi vuole tirare fuori la Sicilia dal pantano, e vogliamo farlo con la collaborazione di tutto il Parlamento".La manovra sarà incardinata in aula lunedì quando saranno date 24 ore di tempo per gli emendamenti, mentre l'esame degli articoli a Sala d'Ercole inizierà martedì.
Stop ai tagli ai teatri. Ripristinati i fondi per i teatri pubblici, che nella prima versione del testo prevedevano tagli al Bellini di Catania (meno 2 milioni), al Biondo di Palermo (350mila euro), Stabile di Catania (200mila), Vittorio Emanuele di Messina (590mila), Orchestra sinfonica di Palermo (1,2 milioni), Orestiadi (40 mila euro). Ma restano tagli, in alcuni casi pesantissimi, al sociale, alle associazioni e ai centri contro la violenza sulle donne. La scure si è abbattuta anche sulle comunità alloggio, sui fondi destinati ai Comuni per le spese di ricovero di minori disposto dall’autorità giudiziaria, sui fondi per i non vedenti e per i sordomuti.
Fondi per territorio e ambiente. Nel pacchetto approvato sono inclusi interventi per 20 milioni contro l'emergenza idrica e 40 milioni per l'eliminazione delle baracche post terremoto. In tema di politiche sociali sono previsti 10 milioni per l'abbattimento delle barriere architettoniche e per la creazione di villaggi e comunità "dopo di noi" per l'accoglienza di persone con disabilità prive di parenti (50 milioni). E ancora, l'esenzione dal bollo auto e dal ticket sanitario per le associazioni di volontariato. Previsti interventi per le politiche ambientali e del territorio: oltre alle somme per la redazione dei piani regolatori e dei piani per il Demanio marittimo (15 milioni), la commissione ha destinato 50 milioni per l'eliminazione dell'amianto: 10 andranno alla Protezione civile e 40 ai comuni. Altri 20 milioni destinati ai Comuni per la realizzazione di rifugi per animali. Inoltre, su proposta del deputato Cinquestelle Giampiero Trizzino, è passato lo sblocco dei concorsi all'Arpa (dove mancano all'appello due terzi del personale previsto in pianta organica) e al Corpo forestale che potrebbe assumere circa mille persone in aggiunta ai 600 attualmente in servizio.
Gli ex-Pip a Resais. Su proposta del deputato Vincenzo Figuccia, passa un emendemanto che prevede il passaggio di duemila 500 ex-Pip alla società Resais. "Mettiamo fine a 18 anni di ingiustizie e lavoro nero. Un'ottima notizia per 2.500 famiglie", commenta Figuccia. Stop invece alle assunzioni in tutti gli enti regionali controllati e all'Ars fin quando non si sarà esaurito il bacino degli ex dipendenti degli enti in liquidazione e non si sarà fatta una ricognizione e ricollocazione del personale già in forza a carico del bilancio regionale. Ci sono poi 50 milioni per la riqualificazione e il restauro dei luoghi dedicati alculto religioso e altri 2 milioni destinati ai Comuni per l'attivazione di corsi nelle scuole finalizzati a far conoscere e valorizzare le tradizioni popolari e gli antichi mestieri.
Dieci milioni per i siti Unesco. Su proposta del deputato Pd Nello Dipasquale, sono stati stanziati 10 milioni di euro per la tutela del patrimonio storico, architettonico e monumentale dei siti Unesco (area archeologica di Agrigento, Piazza Armerina, Ville del Casale, isole Eolie, le Città barocche del Val di Noto, Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica). "Resta l'amarezza per gli emendamenti che sono stati bocciati - dice Dipasquale - ma continueremo la nostra battaglia, ripresentandoli in aula". Passa anche la proposta del deputato regionale Pd Lucca Sammartino sul riconoscimento dell'insularità per la Regione siciliana.
Il Pd: "Non c'è una visione di sviluppo". Le prime critiche arrivano dal presidente del gruppo Pd all'Ars, Giuseppe Lupo: "Questa manovra è una somma di 'coriandoli' lanciati da un governo e da una maggioranza senza idee: hanno smarrito la bussola e non hanno un progetto per la Sicilia, per questo in commissione Bilancio il Pd ha votato contro". Un affondo che arriva nonostante l'approvazione del pacchetto di emendamenti proposto dal Pd, fra i quali l'estensione del reddito di inclusione (rei) a chi ha un indicatore della situazione economica (Isee) fino a 7 mila euro (adesso il limite è a 6 mila euro). "Le norme apprezzabili sono quelle proposte dal Pd - dice Lupo - in particolare l'estensione della platea dei beneficiari del Rei (Reddito di Inclusione), le misure antiracket ed antiusura, il sostegno ai comuni grazie all'incremento del fondo per gli investimenti e alla norma che permette anche ai Comuni al di sotto dei 50 mila abitanti sciolti per infiltrazioni mafiose di accedere ai vantaggi previsti per le 'Zone franche della legalità. In Aula lavoreremo per correggere una manovra che, così com'è, non è certamente in grado di sostenere la crescita economica, sociale ed occupazionale della Sicilia". .
La maggioranza: "Confronto costruttivo". Non nasconde la propria soddisfazione il deputato di Sicilia Vera Cateno De Luca, che aveva presentato un pacchetto di circa 700 emendamenti: "Il dato politico rilevante - sottolinea - è che molti emendamenti sono stati approvati all'unanimità e con il parere favorevole del governo, confermando la bontà di un percorso di concretezza che ha imposto al governo e alle altre forze politiche di confrontarsi con proposte chiaramente ed unicamente rivolte a risolvere problemi concreti dei cittadini."
Fonte: palermo.repubblica.it
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