01 marzo 2018

SIRACUSA, FINGE DI RISIEDERE A PACHINO PER AVERE L’INDENNITÀ CHILOMETRICA. OPERAIO FORESTALE A GIUDIZIO PER TRUFFA. CIRCA 36 MILA EURO. VIDEO


Fingeva di risiedere a Pachino per godere delle indennità chilometriche previste come rimborso per la strada percorsa quotidianamente per il raggiungimento della sede lavorativa. Di fatto però, viveva e lavorava nel capoluogo, e il domicilio nella cittadina in provincia era solo un escamotage. Così un operaio del corpo Forestale, con contratto a tempo indeterminato, aveva trovato un modo per “arrotondare” lo stipendio che gli è costato anche un rinvio a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato per corresponsione di soldi pubblici.

A far scattare le indagini alcune denunce anonime sul reale luogo di residenza dell’operaio. Già dopo i primi accertamenti il nucleo operativo provinciale del corpo Forestale aveva scoperto delle irregolarità, contestando all’uomo il periodo di tempo che andava da gennaio a giugno 2013, poi sanato.

Controlli più mirati hanno poi fatto scoprire una truffa ben più onerosa per lo Stato. All’uomo, M. D. G. di 60 anni, sono stati riconosciuti circa 36 mila euro percepiti indebitamente e che dovrà restituire. Le verifiche sono state compiute sulle utenze, sia dell’abitazione che sul telefono mobile dell’indagato, che agganciava sempre le celle di Siracusa, inoltre nell’abitazione di Pachino in cui aveva fissato la residenza, non risultavano consumi e nessuno dei vicini di casa aveva mai visto quest’uomo che, invece, tutte le mattine accompagnava e andava a riprendere il figlio all’asilo del Tribunale di Siracusa dando anche il proprio numero di cellulare come numero per le emergenze.

Infine dalle indagini è emerso come il proprietario dell’appartamento preso in affitto a Pachino sia lo stesso Vigile Urbano che aveva accertato il domicilio del sessantenne.

Il periodo contestato va dal luglio 2007 fino al 2015 quando mediamente percepiva fra i 400 e i 500 euro al mese come indennità chilometrica. Per recuperare la somma erogata indebitamente la Procura di Siracusa ha disposto il sequestro cautelativo dei beni, ma l’uomo potrà continuare a lavorare in quanto non è stata decisa per lui la sospensione dall’attività.

28 febbraio 2018 

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Fonte: www.siracusanews.it



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