PALERMO - La norma aggira il blocco.
E apre, di fatto, a nuove assunzioni. Senza indicare, a dire il vero, quante unità serviranno, né quanto costeranno. L’articolo 6 della Finanziaria regionale appena approdata a Palazzo dei Normanni consentirà all’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, di assumere nuovo personale, nonostante alla Regione sia ancora vigente la norma che non consente alcun tipo di nuova assunzione.
E lo “sblocco” del divieto è candidamente ammesso nella relazione tecnica che accompagna la legge Finanziaria: “La norma – si legge – deroga al blocco delle assunzioni al fine di garantire lo svolgimento di funzioni fondamentali nell’ambito della protezione ambientale e dei controlli prescritti dalla vigente normativa per la copertura di posizioni tecnico-scientifiche non fungibili dell’Ente che per la loro caratteristica e delicatezza – prosegue la norma – richiedono specifici profili professionali o requisiti idonei allo svolgimento delle funzioni”.
E in effetti, la norma non chiarisce molto più di quanto faccia la relazione d’accompagnamento. L’Arpa, si legge nell’articolo della legge di stabilità, “è autorizzata, al fine di garantire le funzioni istituzionali cui è preposta, ad avviare le procedure per l’assunzione di nuovo personale nel rispetto dell’analisi dell’effettivo fabbisogno e della relativa sostenibilità finanziaria e previo svolgimento delle procedure di mobilità”. Insomma, norma così vaga che al momento non è prevista nemmeno una copertura finanziaria. Ma di fatto, intanto, viene tolto l’ostacolo alle assunzioni.
Nel frattempo, sempre lo stesso articolo prevede un inquadramento nei ruoli del Corpo forestale di lavoratori che al momento non sono a tutti gli effetti dei dipendenti regionali: si tratta di una trentina di componenti del Corpo di vigilanza del Parco dei Nebrodi, selezionati dall’ente (non quindi direttamente dalla Regione) nel 2006 e da allora addetti al controllo di quel territorio.
La norma della Finanziaria prevede il loro transito nel Corpo forestale, uno dei dipartimenti della Regione, e “deriva – scrive il governo nella relazione alla legge di stabilità – dalla necessità di implementare le risorse organiche del Corpo Forestale regionale con particolare riferimento alla provincia di Messina dove le gravissime carenze di organico determinano criticità nel controllo del territorio e nella gestione della prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi”. Insomma, la storia è sempre la stessa: gli oltre 15 mila dipendenti regionali non bastano mai. Il governo, anche con questa Finanziaria, cerca altri “regionali”.
26 Marzo 2018
Fonte: livesicilia.it
MA PERCHÉ NON COINVOLGERE IN QUESTA NORMA I FORESTALI A TEMPO INDETERMINATO DI CUI NESSUNO PARLA MAI E CHE NON SONO NE CARNE,NE PESCE???salvo la spina
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