03 febbraio 2018

LA MAGGIORANZA IMPALUDATA. LE RAGIONI DELLA POLITICA E I TEMPI DELLE SCELTE. CENTRODESTRA IN STAND BY. CORDARO HA AUSPICATO CHE LA TEMPISTICA DELL’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO ANTINCENDIO SIA CELERE E REATTIVA



di Giuseppe Bianca 2 febbraio 2018
Ancora una volta rischiano di intrecciarsi le ragioni, anche elettorali e i tempi della politica, con la vita del governo regionale e le scelte, anche pratiche e operative che vanno a compiersi.
Se infatti, come ha anticipato ieri a ilSicilia.it il presidente della commissione Bilancio all’Ars Riccardo Savona, si dovesse rendere necessario un altro mese di esercizio provvisorio, il differimento potrebbe non avere solo un carattere strettamente tecnico, ma connotarsi di una valenza dove la dimensione politica è meno sfumata di quanto si possa a prima vista credere.
Anche l’iter che dovrà portare all’approvazione del bilancio consolidato, che sarebbe dovuta avvenire a settembre scorso, con il precedente esecutivo, al momento pare arenato. Dal Dipartimento all’Economia si stanno attrezzando per procedere alla ricognizione di quanto serve, ma non c’è un’evoluzione al momento più specifica e definita.
Sugli incroci tra lato tecnico della Finanziaria e l’aspetto che riguarda i partiti, la strada è lunga.
Partiamo da un esempio concreto. Due giorni fa nel corso della conferenza stampa convocata dall’assessore al Territorio e Ambiente l’enucleazione dei buoni propositi è stata esplicita e chiara.
Cordaro ha auspicato che la tempistica dell’organizzazione del servizio antincendio sia celere e reattiva: “Vogliamo fare partire per tempo il servizio. Abbiamo previsto l’appostamento di 9 milioni in esercizio provvisorio per garantire la partenza del servizio e affinché tutto sia pronto per l’inizio della stagione, ovvero dal 15 giugno. Ciò non era stato possibile in passato perché la Finanziaria era stata pubblicata il 30 aprile”.
Per il servizio, la dotazione è di 64 milioni di euro, di cui 9 per l’avvio di lavoratori a tempo determinato.
Le idee chiare e la buona volontà di Cordaro dovranno tuttavia fare i conti con la sintesi dell’Ars in occasione delle prossima legge finanziaria. Tra premesse ed esiti c’è di mezzo infatti il non trascurabile passaggio tra commissioni di merito e Aula per l’allocazione delle risorse.
Un passaggio, quello della finanziaria tra commissioni e Aula, di cui peraltro ancora non si vede neanche l’ombra.  Siamo sicuri che da qui al voto per le Politiche e subito dopo, il clima nella maggioranza di centrodestra sia di proverbiale idillio?
Secondo punto. Musumeci attende di poter procedere alla nomina del nuovo assessore ai Rifiuti (Alberto Pierobon), anche se oggi potrebbe incassare dal Consiglio dei ministri che torna a riunirsi, alcune importanti risposte su emergenza idrica e rifiuti. La tempistica della nomina, slittata sino ai primi di febbraio, potrebbe avere un’accelerazione o rimanere congelata.
Tra le voci che si sono rincorse nelle ultime settimane ha trovato posto anche quella per cui non potrebbe essere esclusa una rotazione delle deleghe, a elezioni politiche avvenute, nel caso in cui dovesse toccare a Vittorio Sgarbi di lasciare l’esecutivo. A quel punto potrebbe andare ai centristi la poltrona del sostituto di Sgarbi ai Beni culturali e Musumeci nominerebbe ai Rifiuti un esperto di sua fiducia.
Un’ipotesi questa però che ha perso peso e consistenza negli ultimi giorni, e che rimane potenzialmente in campo fino a quando però l’assessorato di viale Campania, senza guida dal 27 dicembre, non troverà un nuovo responsabile nella giunta di Musumeci.
Fonte: www.ilsicilia.it




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