Il sindaco Foti e l'assessore Basile
di Andrea Rifatto 09 Febbraio 2018
Anche Sant’Alessio ha aderito alla Carta dei Comuni custodi della Macchia mediterranea, documento che ha lo scopo di proteggere e valorizzare le specificità territoriali e paesaggistiche e in particolare la macchia mediterranea, che costituisce il 21% della superficie forestale in Sicilia. Su proposta dell’assessore all’Ambiente, Pina Basile, la Giunta comunale ha deliberato l’adesione alla Carta, conosciuta anche come Carta di Caltagirone, e ha autorizzato il sindaco Giovanni Foti a sottoscriverla. “La Carta dei Comuni custodi della Macchia mediterranea merita tutta l’attenzione da parte di questa amministrazione visto che su gran parte del territorio comunale sono presenti diverse formazioni vegetali tipiche della macchia mediterranea – ha spiegato con soddisfazione l’assessore – e ci siamo impegnati a promuoverne la conoscenza, la conservazione e la tutela vista la sua importanza per l’ecosistema e la qualità della vita. La tutela è dettata dalla necessità di attuare una selvicoltura di prevenzione per limitare e regolamentare lo sfruttamento antropico, contrastare gli incendi (prevalentemente dolosi) e gli abusi legati al pascolo. Il progetto – ha aggiunto Basile – persegue anche strategie finalizzate alla mitigazione dei cambiamenti climatici (siccità e desertificazione in particolar modo) e al potenziamento e ripristino della cenosi vegetale in un’ottica di assorbimento dell’anidride carbonica”.
La Carta dei Comuni custodi della Macchia mediterranea è stata presentata a Caltagirone nel novembre 2016, dopo un lavoro durato tre anni condotto in seguito a un convegno del 2013, da alcuni esperti siciliani: Aurelio Angelini, docente dell’Università di Palermo; Francesco Cancellieri presidente dell’associazione Centro di educazione ambientale di Messina; Renato Carella, presidente dell’associazione di eduzione e volontariato ambientale “Ramarro Sicilia”; Giuseppe Lo Paro, docente dell’Università di Messina; Vincenzo Piccione, docente dell’Università di Catania; Francesco Maria Raimondo, già presidente dell’Associazione botanica italiana e Salvatore Scuto, già dirigente dell’Assessorato regionale Beni culturali. Il gruppo di lavoro ha deciso di promuovere un programma di educazione ambientale mirato a sensibilizzare istituzioni e cittadini sulla tutela della macchia mediterranea, visto che attualmente nel Bacino del Mediterraneo a causa della notevole pressione antropica, della frammentazione degli habitat, dei ricorrenti devastanti incendi e della progressiva desertificazione l’integrità della Macchia è esposta a minacce oggettive e consistenti. Il progetto della Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea si prefigge quindi di organizzare in rete i Comuni che diventano “custodi”, impegnandosi ad elaborare programmi di tutela anche l’avvio del progetto “Scuole Custodi della Macchia Mediterranea”, che sarà sostenuto e appoggiato anche dall’Amministrazione di Sant’Alessio.
Fonte: www.sikilynews.it
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