di Raffaella Pessina
Reti colabrodo, altra emergenza: servono aiuti dal Governo nazionale. Musumeci, intanto, nomina i commissari delle ex Province
PALERMO - La seduta di ieri, stando all’ordine del giorno, poteva sembrare senza onore e senza gloria, poiché si sarebbe dovuto discutere solo di comunicazioni e di mozioni.
Invece, ancora una volta nel corso della discussione a Sala D’Ercole è saltata fuori l’ennesima emergenza della Sicilia, ovvero la siccità, legata soprattutto alla mancanza di un’adeguata e rinnovata rete di raccolta e sfruttamento delle acque, di cui la Sicilia è notoriamente ricca. L’occasione è stata la presentazione di una mozione per chiedere lo stato di calamità al Governo nazionale, a causa della prolungata siccità nell’Isola. Il danno a cui sono stati sottoposti gli agricoltori e gli allevatori, come hanno spiegato i deputati del Movimento Cinquestelle Elena Pagana e Francesco Cappello, è stato rilevante.
Giuseppe Milazzo, capogruppo di Forza Italia ha rilevato che tale situazione è particolarmente grave per una serie di motivi che vanno da una mancata sensibilizzazione della popolazione siciliana sullo spreco dell’acqua, al fatto che il piano degli invasi non è stato completato, esister poi un sistema di condotte obsoleto e soprattutto pesa la mancata pianificazione sul territorio per affrontare i periodi di siccità.
Insomma, un’altra riforma mancata a cui adesso il Governo dovrà interessarsi, chiedendo prima di tutto aiuti al Governo nazionale per supportare agricoltori ed allevatori. La mozione sulla dichiarazione dello stato di calamità era stata presentata in un primo tempo per la sola ex provincia regionale di Enna, in seguito, con un emendamento votato favorevolmente, la richiesta è stata estesa a tutta la Regione. La mozione infine è stata votata favorevolmente. Alla seduta era presente l’assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera, che ha assicurato che il Governo regionale si adopererà per ottenere da Roma gli aiuti necessari, poiché sta già quantificando i danni.
Affrontata anche la mozione sugli incentivi alle imprese artigiane. Dal 2012 la Sicilia non ha più avuto i trasferimenti dello stato a favore degli artigiani, per un vulnus legato all’iter procedurale, pari a 35/38 milioni di euro all’anno, accumulando quindi perdite per circa 200 milioni di euro.
Angela Foti del Movimento Cinquestelle ha chiesto in tal senso all’assessore di attivarsi per trattare con il ministero al ramo per ottenere tali fondi e gradualmente per recuperare tali somme. L’assessore alle Attività produttive, Girolamo Turano, ha rassicurato il Parlamento spiegando che già il 19 gennaio è stato predisposto uno schema di delibera di giunta per risolvere tale problema. La delibera comunque dovrà passare al vaglio della commissione paritetica Stato-Regioni. Nel corso della seduta d’ Aula è stato anche reso noto che i gruppi parlamentari hanno presentato i propri regolamenti interni che dovranno ora essere pubblicati sul sito web della Assemblea regionale.
Intanto, il Governo ha nominato i nuovi commissari straordinari dei sei Liberi consorzi di Comuni. Ad Agrigento arriva Alberto Di Pisa, magistrato in quiescenza, già procuratore generale aggiunto presso la Corte di appello di Palermo e procuratore della Repubblica a Termini Imerese e Marsala. A Enna Ferdinando Guarino, dirigente generale di Pubblica sicurezza in quiescenza, già questore di Enna e vicario ad Agrigento e L’Aquila. Nuovo vertice anche a Ragusa, dove arriva Salvatore Piazza, già segretario generale dell’ex Provincia regionale e del Comune di Ragusa. A Siracusa torna Elda Floreno, già prefetto di quella città e di Enna, oltre che commissario straordinario della Provincia di Ragusa.Conferma a Trapani per Raimondo Cerami, magistrato in quiescenza, già giudice istruttore al tribunale di Palermo e Trapani e sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Palermo. Rosalba Panvini, attuale dirigente regionale, viene prorogata nell’incarico a Caltanissetta, fino all’imminente rotazione dei dirigenti generali della Regione.
Per quanto concerne le Città metropolitane di Palermo e Catania, a seguito di provvedimenti del Tar sono stati confermati nelle funzioni gli attuali sindaci dei capoluoghi, Leoluca Orlando ed Enzo Bianco.
A Messina, invece, l’assessorato regionale per le Autonomie locali ha già avviato la procedura di revoca dell’incarico per l’attuale commissario straordinario, che dovrebbe concludersi verso la metà di febbraio.
31 Gennaio 2018 - © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: www.qds.it
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