19 gennaio 2018

LA SICILIA PERDE TUTTI I CONFRONTI



di Valeria Arena
Bilancio Regione: rosso da 14,2 mld, Pil a 81,8 mld, differenziata ed infrastrutture all’anno zero, 14,7 mld di fondi Ue non spesi. Benchmark con le altre regioni: l’Isola fanalino di coda d’Italia e d’Europa

PALERMO – Le numerosi fonti ufficiali continuano a tracciare i contorni di una Sicilia in perenne ed asfittica sofferenza economica, fanalino di coda d’Italia e d’Europa.

Il confronto con le regioni più ricche e virtuose è sempre più impietoso e i dati, le percentuali e le performance siciliane sembrano essere ancora parecchio lontane anche dalla media sia italiana che europea.

Secondo l’Istat, nella nostra Isola il 55,4% della popolazione è a rischio povertà ed esclusione sociale, una percentuale che è tre volte superiore a quella della Lombardia (17,5%) e quasi il doppio di quella della media nazionale (28,7%). Il reddito pro capite 2016, invece, è di 13.000 euro, contro i 22.100 della Lombardia e i 18.200 euro della media italiana.

Stessa dinamica anche per i tassi di disoccupazione. L’Istituto nazionale di statistica ha infatti evidenziato che in Sicilia, nel 2016, la percentuale di disoccupati era al 22,1%, il doppio della Lombardia (7,4%) e della media nazionale (11,% secondo il dato di novembre 2017), mentre quella giovanile “vola” al 57,2%, cifra decisamente enorme, soprattutto se confrontata con il resto del paese (32,7%, a novembre 2017) e con la Lombardia a 29,9%.

Ugualmente impietoso il confronto relativo alla ricchezza. Secondo l’Istat, infatti, il Pil siciliano 2016 si attesta sugli 81,8 miliardi, a fronte dei 342 miliardi della Lombardia e dei 1.568 miliardi dell’Italia, mentre quello pro capite si ferma a 17.100 mila euro, ancora una volta parecchio inferiore a quello della regione lombarda (36.800 €) e della media nazionale (27.700 €).
Ma non finisce qui.

Differenze sostanziali riguardano anche il tasso infrastrutturale, fermo, secondo un’indagine Unioncamere, a 82,56 (Lombardia e Italia rispettivamente a 112 e 100), le opere incompiute (159 contro le 36 della regione lombarda, cifre certificate all’Anagrafe delle opere incompiute).

E poi la differenziata, ancora bloccata, secondo i dati forniti da Ispra per l’anno 2016, al 15%, a fronte del 59% della Lombardia e del 52,6% della media italiana.

Infine, la Sicilia, con una spesa praticamente nulla, è fanalino di coda anche nella classifica del fondi strutturali Ue non spesi relativi agli anni 2014-2020, con 14,7 miliardi. Secondo un’indagine condotta da Sergio Rizzo per il Corriere della Sera, nello stesso periodo l’Italia, a fronte di una dotazione di 42,7 miliardi, ha certificato una spesa di 880 miliardi, lasciando nelle casse 41,7 miliardi.



19 gennaio 2018 - © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: www.qds.it





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