06 dicembre 2017

ROTAZIONE REGIONE, VALZER DEI DIRIGENTI SLITTA A GENNAIO: NOMI E RUOLI. DARIO CARTABELLOTTA POTREBBE FARE RITORNO ALL’AGRICOLTURA. INCERTO IL DESTINO DI FABRIZIO VIOLA, A CAPO DEL CORPO FORESTALE.



05/12/2017 - di Giuseppe Bianca
Previste, ma al momento con qualche complicanza, le stipule di nuovi contratti ad esterni. Si attende, frattanto, la nomina di Maria Mattarella a segretario generale di Palazzo d'Orlèans

Palermo - I 90 giorni di tempo concessi dalla legge sullo spoil system potrebbero trascorrere tutti. Difficilmente, comunque, prima di gennaio il nuovo governo regionale avvierà la maxi-rotazione dei burocrati. A complicare le cose anche la mancata approvazione del consolidato della Regione (atto che andava adottato entro settembre scorso) che renderebbe impossibile al momento la stipula di nuovi contratti agli esterni all’amministrazione regionale. Compreso quello di Massimo Russo (magistrato ed ex assessore alla Sanità con Raffaele Lombardo), papabile per una direzione di prestigio da esterno. La quota riservata alla nomina di dirigenti esterni è pari al 10%. Su 27 postazioni, arrotondando il coefficiente si può arrivare al massimo a tre esterni.

Si attende la nomina di Maria Mattarella a segretario generale di Palazzo d’Orléans. Sarà chiamata a svolgere un ruolo di collegamento dei direttori tra i vari dipartimenti. Una cerniera piuttosto “intermittente” nell’era di Rosario Crocetta.

Riempita la prestigiosa casella occupata dal 2012 da Patrizia Monterosso, partirebbe la rotazione di altri dirigenti. Tra questi Giovanni Bologna, ragioniere generale, che non disdegnerebbe un passaggio all’Ufficio legislativo e legale. In pole position tra i dirigenti c’è Fulvio Bellomo, responsabile delle Infrastrutture. Potrebbe essere un jolly per diverse soluzioni, anche se l’opzione più probabile è che porti avanti il complesso mosaico di opere pubbliche nel Dipartimento in cui già si trova.

In crescita le quotazioni di Rosolino Greco, attualmente direttore del Fondo pensioni della Regione. Per lui le ipotesi al momento contemplate riguarderebbero le Attività produttive, posto attualmente ricoperto da Alessandro Ferrara, o le Autonomie locali. Meno probabile, ma non escluso, anche il turn over alla Funzione pubblica, postazione occupata da cinque anni da Luciana Giammanco.

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Dario Cartabellotta potrebbe fare ritorno all’Agricoltura, lasciando la Pesca, mentre nel caso in cui Gianni Silvia dovesse andare a breve in pensione, si libererebbe anche la casella della Formazione professionale, alle prese con l’intreccio di ricorsi dell’Avviso 8 e le partenze di alcuni corsi dell’ex Obbligo formativo.

Probabile anche la rotazione di Vincenzo Falgares, responsabile del Dipartimento della Programmazione dal giungo del 2013. Rimarrebbe da capire anche in questo caso la tempistica, e soprattutto se avverrà ugualmente l’avvicendamento con altri dirigenti dell’amministrazione regionale, nel caso in cui i nomi esterni alla Regione, tra cui Gianni Bocchieri e Roberto Sanfilippo, non fossero nel breve periodo nominabili.

Incerto anche il destino dei dirigenti nominati lungo l’intero arco del 2017 dall’esecutivo Crocetta. Tra questi Carmelo Frittitta, ex capo di gabinetto di Maurizio Croce al Territorio e oggi all’Urbanistica, e Fabrizio Viola, a capo del Corpo Forestale.

Poi ci sono le nuove scelte di Nello Musumeci che difficilmente si limiterà soltanto a spostare singole pedine da un posto all’altro della burocrazia regionale. L’esigenza di creare spazi e sponde anche alle ragioni della politica, potrebbe giungere, in alcuni casi, a compensazione dei malpancisti e degli scontenti nei territori, dopo la nascita del governo. Risarcimenti reali o presunti, quel che è certo che in ruoli chiave come Sanità, Agricoltura ed Economia, i dirigenti da mandare in campo dovranno essere in piena e assoluta sintonia con l’appeal del nuovo esecutivo.

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Fonte: www.lasicilia.it




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