13 dicembre 2017

INIZIA LA GUERRA DELLE POLTRONE ALL’ARS, PD SPACCATO SULLA VICEPRESIDENZA E 5 STELLE PRONTI AD APPROFITTARNE



12 Dicembre 2017
Tre giorni. Tanto manca alla prima seduta dell’Ars che segnerà l’apertura anche formale della legislatura con l’insediamento e l’elezione degli organi del Parlamento siciliano. Tanto manca ai partiti per chiudere le consultazioni interne e fra di loro per la scelta di Presidente, vice Presidente e deputati questori dell’Ars e per la composizione delle Commissioni Parlamentari. Ieri Claudio Fava si è affrettato a depositare quattro disegni di legge e a mostrarsi iperattivo.
Assodato che sarà rispettata l’educazione istituzionale in base alla quale Presidenza e una vice presidenza spettano alla maggioranza mentre la seconda vice presidenza, possibilmente vicaria, spetta all’opposizione, c’è battaglia su quale dei partiti dell’opposizione andrà ad occupare quella poltrona. E in questa battaglia proprio i voti della maggioranza sono essenziali.
In pole position per lo scranno più alto di sala d’Ercole c’è senza dubbio Gianfranco Miccichè ma per essere eletto non gli bastano i voti della maggioranza. Così da tempo Miccichè ha avviato la trattativa con il Pd. Il tentativo era quello di ottenere l’appoggio all’elezione del Presidente in cambio dell’appoggio della maggioranza all’elezione del vice presidente ma le correnti interne al Pd non riescono a mettersi d’accordo. I nomi sul piatto erano quelli di Luca Sammartino, il più votato in assoluto, e di Giuseppe Lupo fra i più votati a Palermo e già vice presidente nella seconda parte della scorsa legislatura. Ma in campo ci sono anche altri big come Antonello Cracolici, l’altro campione di voti a Palermo, e Anthony Barbagallo che ha mostrato la sua forza elettorale a Catania. Infine chiede spazio anche l’altro ex assessore, Baldo Gucciardi. Nonostante lunghe trattative nessuno accordo.
Ammesso che uno prenda la vice presidenza dell’Ars e ad un altro vada la guida del gruppo, al massimo il Pd può ottenere la presidenza di una commissione importante e restano comunque fuori dai giochi almeno due big. Oggi il gruppo dovrà cercare la quadratura del cerchio e le cose sono tutt’altro che facili.
In assenza di interlocutori certi Miccichè potrebbe guardare ai 5 stelle e tentare di chiudere con loro l’accordo per la vice presidenza Vicaria. L’unico problema è che non c’è certezza del fatto che con i pentastellati si possa portare a casa una simile trattativa. Loro hanno già scelto il capogruppo, sarà Valentina Zafarana e ricordano bene la beffa della vice presidenza nella scorsa legislatura. Allora erano 15 su 90 oggi sono 20 su 70. In quella occasione elessero vice presidente Venturino che poco dopo lasciò i 5 stelle ma restò vice presidente per tutta la legislatura.
Dunque una vice presidenza è un argomento di discussione ma i 5 stelle darebbero in cambio i propri voti a Miccichè?
C’è poi l’altra vice presidenza che spetta alla maggioranza ma certamente non a Forza Italia e neanche ad Autonomisti e Popolari che hanno fatto man bassa di assessori. Difficile che possa rivendicarla la Lega per Rizzotto o anche Fratelli d’Italia, potrebbe toccare a Diventerà Bellissima di Musumeci e in questo caso in pole position potrebbe esserci Giusy Savarino. I lombardiani, però, lamentano che già Musumeci e compagni hanno la presidenza e l’assessorato più importante, la sanità con Ruggero Razza, e chiedono spazio per Roberto Di Mauro.
Più probabile, invece, che Di Mauro vada a finire fra i deputati questori o alla guida di una commissione, magari la II che ci occupa di Bilancio mentre Riccardo Savona punterebbe alla I Commissione Affari Istitiuzionali, i 5 stelle rivendicherebbero la Territorio per Trizzino e Fava vorrebbe la Commissione Antimafia mentre il Pd vorrebbe le Commissioni sanità e Attività produttive. Non ci sono ancora richieste per la Presidenza della Commissione Cultura che però potrebbe andare all’Udc se non avrà altro ma il partito di Cesa punterebbe alla Presidenza della Commissione Affari Istituzionali al posto di Di Mauro e in questo caso la Cultura potrebbe andare a finire nella trattativa con l’opposizione.
Infine la partita dei presidenti dei gruppi che da qualcuno sarà giocata dopo le elezioni delle commissioni o solo dopo che l’accordo sarà trovato. Fino ad ora ad eleggere i propri sono stati, oltre ai 5 stelle, Forza Italia che ha scelto Milazzo mettendo a posto il rischio guerra interna fra correnti, l’Udc che ieri ha eletto Margherita La Rocca Ruvolo e si attende l’ufficialità per Alessandro Aricò per Diventerà Bellissima. Il capogruppo di Autonomisti e Popolari potrebbe essere Roberto Di Mauro se la partita per le commissioni non dovesse andare a buon fine per lui.
Trattative complesse e che al momento potremmo definire in alto mare ma che già stasera potrebbero vedere uno spiraglio di luce
di Manlio Viola

Fonte: palermo.blogsicilia.it






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