17 Novembre 2017
Recentissima ed innovativa
giurisprudenza della Corte di Cassazione ha affermato l’applicabilità ai
Lavoratori Socialmente Utili siciliani della disciplina sul divieto di
reiterazione di contratti a termine, aprendo scenari del tutto nuovi nel
contenzioso finalizzato alla tutela dei precari.
Le nuove pronunce (depositate
nell’ottobre 2017) di fatto aprono la strada alla proposizione di nuove
azioni giurisdizionali per il risarcimento dei danni derivanti
dall’illegittima reiterazione dei contratti a termine, sovvertendo la
giurisprudenza precedentemente formatasi presso i Tribunali e le Corti
d’appello della Sicilia.
Secondo la Corte di Cassazione, la
disciplina regionale che fino ad oggi aveva giustificato l’esclusione
dei lavoratori SU dal campo di applicazione delle norme limitative della
reiterazione dei contratti a termine non può in alcun modo esimere il
Giudice da un “esame del contratto e del concreto connotarsi del rapporto rispetto alla disciplina che prevede le fattispecie legali escluse”.
Detto altrimenti, a prescindere dalla
qualificazione formale del rapporto come LSU, occorrerà comunque
verificare se in concreto le mansioni svolte dall’interessato
corrispondano a quelle previste per un soggetto assunto con contratto di
lavoro dipendente “ordinario”.
Peraltro, aggiunge la Corte,
l’applicazione della disciplina che sanziona l’abuso nella reiterazione
dei contratti a termine, essendo qualificabile come norma di diritto
civile, esula dalle materie oggetto di potestà legislativa regionale.
Pertanto, non rientra fra i poteri del
Legislatore regionale quello di escludere una determinata categoria di
contratti di lavoro dall’applicazione delle norme che penalizzano
l’abuso dei contratti a termine, ove questi presentino i requisiti di
sostanza descritti dalle norme nazionali.
La sentenza in questione determinerà un
sensibile cambio di rotta nella giurisprudenza siciliana, fino ad ora
ferma nell’escludere categoricamente la sussistenza di qualsiasi
presupposto risarcitorio in capo ai LSU.
Proprio in ragione di tale fatto
nuovo, saranno avviate le azioni per il riconoscimento di un
risarcimento in favore dei tanti LSU che ormai da tanti anni vivono nel
precariato.
Articolo a cura dell’ Avv. Maria Saia e dell’Avv. Massimiliano Valenza
Fonte: www.avvocatosaia.com
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